Morti a Diamante per intossicazione da botulino
Diamante– Si amplia l’inchiesta della Procura di Paola sull’intossicazione da botulino che, tra domenica e martedì scorsi, ha colpito 18 persone in Calabria, provocando due morti.
Nel registro degli indagati sono ora iscritti nove nomi: tra questi, l’ambulante che avrebbe venduto i panini contaminati, tre responsabili di aziende produttrici e cinque medici di due strutture sanitarie del Cosentino.
Le vittime – Luigi Di Sarno, 52 anni, di Cercola (Napoli), e Tamara D’Acunto, 45 anni, di Diamante – erano state ricoverate con sintomi compatibili con il botulismo dopo aver mangiato panini con salsiccia e cime di rapa venduti da un food truck a Diamante. Il mezzo è stato sequestrato.
La Procura, guidata da Domenico Fiordalisi, vuole accertare se i due pazienti abbiano ricevuto una diagnosi e cure tempestive: per questo sono già state sequestrate le cartelle cliniche e disposte verifiche approfondite.
I reati ipotizzati, a vario titolo, sono omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. L’iscrizione nel registro, sottolineano fonti giudiziarie, è un atto dovuto in vista di accertamenti irripetibili: tra martedì e mercoledì prossimi saranno eseguite le autopsie e nuove analisi sul furgone usato per la preparazione dei panini.
Ad oggi, 14 persone restano ricoverate all’ospedale Annunziata di Cosenza: cinque in terapia intensiva, tre in pediatria e sei in reparti di area medica. Un paziente è stato estubato ed è tornato a respirare autonomamente, mentre un altro – dopo la somministrazione di antitossina botulinica – ha lasciato la rianimazione per la medicina generale.
L’Istituto Superiore di Sanità ha già confermato la diagnosi di botulismo nei primi tre campioni analizzati, evidenziando che la tempestività nella somministrazione dell’antitossina ha probabilmente evitato un bilancio più grave.
Il focolaio, secondo le autorità sanitarie, sembra ora in attenuazione. Gli esperti ricordano che l’Italia detiene il primato europeo dei casi di botulismo, spesso legati a conserve di verdure sott’olio preparate artigianalmente, in particolare broccoli e broccoletti.
«Sono prodotti che, se non trattati correttamente, mantengono un pH non acido, ambiente ideale per la proliferazione della tossina – spiega Enrico Di Rosa, presidente della Società italiana d’igiene –. L’industria può ricorrere a pastorizzazioni ad alta pressione e calore, ma in casa servono conoscenze e procedure rigorose».
Domenica 3 – Martedì 5 agosto
A Diamante (CS), in occasione di un evento locale, 18 persone consumano panini con salsiccia e cime di rapa venduti da un ambulante.
Tra 24 e 48 ore dopo
Compaiono i primi sintomi: difficoltà respiratorie, disturbi visivi, debolezza muscolare. Le prime persone vengono ricoverate negli ospedali della zona.
Mercoledì 6 agosto
Due pazienti – Luigi Di Sarno, 52 anni, e Tamara D’Acunto, 45 anni – muoiono. Il food truck viene sequestrato dalla Procura di Paola.
L’Istituto Superiore di Sanità riceve i primi campioni per le analisi.
Giovedì 7 agosto
Confermata la diagnosi di botulismo nei primi tre pazienti. Dal Ministero viene richiesta e inviata l’antitossina botulinica per i ricoverati.
Venerdì 8 agosto
(Nella foto le due vittime Luigi Di Sarno, 52 anni, di Cercola (Napoli), e Tamara D’Acunto, 45 anni, di Diamante)
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I’m a food technologist and run a food safety consultancy firm. I also know the area around Diamante very well, I visited only 2 weeks ago. The risk of botulism poisoning with home bottled or artisan made vegetables such as were used here is well known in the food industry. The organism responsible, Clostridium botulinum, occurs in nature and can be found in soil, so vegetables may be expected to contain it. Clostridia are “obligate anaerobes” meaning that they only grow in the absence of oxygen. Bottling vegetables in olive oil, as has been done here and throughout Europe for centuries, excludes air and provides ideal conditions for the organism to grow. It then produces a toxin, as has happened here. The control for this is to lower the pH of the product to <pH4, usually by adding vinegar. At pH below 4, the organism will not grow. However if this acidification is not carried out the organism can grow and this is what appears to have happened in this case. I and other food safety experts of my acquaintance don’t eat preserved vegetables unless I know that they have been manufactured by a known company with good process control and microbiological safety. Unfortunately this does not include cime di rape bottled in a farmhouse kitchen in the wilds of Calabria.
L'articolo riguardo l'inchiesta sul botulismo in Calabria è molto allarmante. La situazione è grave, sopratutto per le vittime e le loro famiglie. È importante che vengano fatte indagini approfondite per evitare simili incidenti in futuro.