West Nile provoca sesta vittima in Campania
Napoli – L’epidemia di West Nile continua a preoccupare la Campania, mietendo un’altra vittima e allargando la sua area di diffusione.
Un anziano di 79 anni, originario di Teverola, è deceduto ieri in ospedale a Frattamaggiore, portando a sei il numero totale delle vittime nella regione. L’uomo, contagiato probabilmente a Mondragone a metà luglio, è stato ricoverato due volte, prima ad Aversa e poi a Frattamaggiore, dove è stato intubato, ma purtroppo le sue condizioni sono precipitate.
La morte dell’anziano, unita a quella di altre cinque persone, evidenzia la pericolosità del virus, specialmente per i soggetti più fragili. Sebbene l’infezione sia spesso asintomatica o causi sintomi lievi in adulti sani, può evolvere in una forma neuroinvasiva fatale per l’1% dei pazienti anziani o con patologie pregresse.
Il cluster epidemico, che fino a poco tempo fa aveva colpito prevalentemente il Casertano e il basso Lazio, sta ora interessando in maniera sempre più massiccia la provincia di Napoli.
Quattro nuovi casi di infezione sono stati registrati nella giornata di ieri, con pazienti residenti a Portici, Afragola, Boscoreale e Napoli. Quest’ultima è una donna di 68 anni che, pur vivendo nel capoluogo, aveva soggiornato a Baia Domizia, area considerata l’epicentro dell’epidemia di quest’anno.
Una settimana fa, i primi casi nella provincia di Napoli erano stati segnalati a Nola, Pomigliano e Marigliano, con un totale di dodici infezioni e un decesso. Altri sporadici contagi sono stati registrati a Terzigno, San Sebastiano al Vesuvio ed Ercolano.
L’espansione del virus sta mettendo a dura prova il sistema sanitario regionale, con nuovi ricoveri che si susseguono nelle strutture specialistiche. All’Ospedale del Mare, al Policlinico Federico II e al Ruggi di Salerno, i reparti di Malattie Infettive sono in piena attività per gestire l’emergenza.
Il quadro clinico rimane preoccupante. Nel Casertano si contano un totale di 14 casi, di cui 11 ricoverati, 4 decessi (a cui si aggiunge quello di Teverola), 4 dimessi e altri casi in attesa di conferma.
Al Ruggi di Salerno, quattro nuovi pazienti, tutti provenienti dal territorio di Nola, sono stati ricoverati, confermando la fragilità di queste persone a causa di patologie pregresse. Un quinto paziente, di circa 60 anni, sembra invece non avere patologie e le sue condizioni rimangono stabili.
In risposta all’emergenza, le autorità sanitarie hanno avviato una serie di misure preventive. Il ritrovamento del virus in allevamenti di cavalli del Casertano e in uccelli selvatici morti nell’area di Nola ha fatto scattare l’allerta.
Sono in corso disinfestazioni in tutti i 57 Comuni di competenza della ASL Napoli 3 Sud. L’anno scorso la provincia di Salerno, colpita duramente con 5 decessi, aveva attuato misure preventive che sembrano aver scongiurato nuove infezioni quest’anno, sebbene le aree umide restino a rischio.
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