Il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari
La sicurezza pubblica a Napoli torna al centro del dibattito dopo la sentenza del Tar che ha bocciato la proroga delle cosiddette “zone rosse”, le aree cittadine interdette allo stazionamento per motivi di ordine pubblico. Il prefetto Michele di Bari prende atto del verdetto, ma non arretra. “Ogni sentenza va rispettata, ma i punti di vista possono essere diversi – ha dichiarato – e io credo che ci sia spazio per impugnare il provvedimento. Poi vedremo cosa accadrà, in serenità”.
Parole misurate, ma nette, che lasciano intendere la volontà di non archiviare lo strumento normativo con cui, secondo lo stesso prefetto, sono stati ottenuti “grandissimi risultati” in termini di ordine e sicurezza in città. “Dove abbiamo istituito la zona rossa – ha proseguito – la situazione è migliorata. Questo è un fatto. Se poi ci siano stati effetti collaterali sui diritti costituzionali, lo diranno i magistrati del Consiglio di Stato”.
Di Bari richiama anche un precedente a supporto della sua posizione: “Registro che su un provvedimento analogo, il Tar Lombardia ha respinto il ricorso. Credo che ci siano ottime possibilità per ragionarci su”. E conclude con una provocazione istituzionale: “Se oggi diciamo che le zone rosse non servono, allora significa che viviamo in una condizione di normalità sul piano della vigilanza e della sicurezza. E francamente non mi sembra”.
Vincenzo Scarpa, Giornalista Pubblicista per Cronache della Campania e
Studente di Scienze Politiche all’Università di Napoli Federico II.
Appassionato di qualsiasi tipo di sport, ama scrivere e parlare principalmente di calcio
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