Napoli – Due settimane dall’arresto alla richiesta di processo immediato: un’indagine lampo già chiusa dalla Procura di Genova pronta a chiedere pene esemplari per la banda di truffatori trasfertisti in partenza da Napoli.
Sono in 13 quelli che dovrebbero comparire tra qualche mese davanti al gup perchè orientati a chiedere il rito abbreviato per ottenere lo sconto di pena.
Le accuse sono gravissime: 43 truffe (28 consumate, 15 tentate) tra settembre 2023 e marzo 2024, con un bottino di 500mila euro.
Il metodo: call center e “chiamate filtro”
L’organizzazione, con base a Napoli e nell’hinterland vesuviano, agiva in modo sistematico:
Partenze settimanali: ogni lunedì il gruppo raggiungeva Genova (dove alloggiava in B&B organizzati) per tornare il sabato.
Selezione delle vittime: call center napoletani effettuavano centinaia di chiamate all’ora, usando una “chiamata filtro” di pochi secondi per individuare anziani soli, soprattutto ultraottantenni.
Due schemi principali:
Il finto maresciallo/avvocato: convincevano la vittima che un parente aveva causato un incidente, chiedendo denaro per evitare l’arresto.
La falsa vincita: simulavano un concorso pubblico vinto, chiedendo soldi per “sbloccare” premi o pacchi.
L’indagine ha ricostruito un sistema ben oliato: oltre ai viaggi, l’organizzazione forniva auto, telefoni e alloggi ai truffatori.
Elenco degli indagati
Anna Cafiero, 41 anni,(Napoli)
Raffaele Calienno, 24 anni, (Napoli)
Antonio Di Balsamo, 38 anni, di Pomigliano d’Arco
Vincenzo Di Balsamo, 35 anni, di Pomigliano d’Arco
Alessandro D’Errico, 36 anni, detto “Lo zio”,(Napoli)
Giovanni D’Errico, 58 anni, padre di Alessandro,(Napoli)
Antonio Frezzetti, 28 anni, (Napoli)
Giovanni Maccarone, 29 anni, originario di Palermo ma residente a Pomigliano (Napoli)
Antonietta Mascitelli, 40 anni, detta la”zia” (Napoli)
Pasquale Pecoraro, 46 anni,(Napoli)
Davide Rea, 36 anni, di Ravenna
Gaetano Taglialatela, 24 anni, detto “Tano”, di vico Giganti (Napoli)
Articolo pubblicato il giorno 7 Luglio 2025 - 19:29
L’articolo spieghe benissimo la situazione delle truffe a Napoli, ma ci sono troppe informazioni e non è chiaro come le autorità possano affrontare una questione così complessa. Serve più chiarezza su come proteggere le vittime.