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Smantellato il “Sistema Sorrento”: corruzione, appalti truccati e stampa “Comprata”, 16 Arresti

L'ex sindaco Massimo Coppola, dirigenti comunali e imprenditori coinvolti in un'inchiesta per corruzione, peculato e turbativa d'asta.



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Torre Annunziata – Un vero e proprio “Sistema Sorrento”, un’intricata rete di collusioni tra politica, burocrazia e imprenditoria, è stato smantellato in queste ore.

Il Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata sta dando esecuzione a 16 ordinanze di custodia cautelare (carcere e domiciliari) emesse dal G.I.P. del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica locale.

Nel mirino: l’ex sindaco di Sorrento, funzionari e dirigenti comunali, e numerosi imprenditori, accusati a vario titolo di corruzione, peculato e turbata libertà degli incanti in relazione a una pluralità di appalti pubblici affidati dal Comune di Sorrento tra il 2022 e il 2024.


La mazzetta e liInizio dell’indagine

L’operazione odierna fa seguito all’arresto in flagranza di reato dell’ex sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, avvenuto lo scorso 21 maggio 2025. Coppola era stato colto in flagrante mentre intascava una “tangente” da un imprenditore, un episodio che ha acceso i riflettori su una gestione opaca degli affari pubblici nella rinomata località turistica.

La stampa asservita: interviste comprate e pubblicità mirata

Le indagini hanno svelato non solo un sistema di appalti truccati, ma anche una presunta manipolazione dell’informazione locale attraverso l’erogazione di fondi pubblici. Emblematico il caso di un’intervista all’allora sindaco Massimo Coppola, pubblicata sul sito de ‘Il Giornale’ il 25 febbraio 2022 con il titolo “Il modello Sorrento che stupisce”.

Una vera e propria operazione di auto-incensamento per il decennale della scomparsa di Lucio Dalla, costata alle casse comunali oltre 16.000 euro. La “compravendita” dell’articolo, privo dell’obbligatoria dicitura “redazionale”, è documentata dalla determina comunale numero 73 del marzo 2022, firmata dal dirigente Donato Sarno, uno dei 22 indagati del “Sistema Sorrento”.

Questo episodio, seppur una “goccia nel mare”, è indicativo di una prassi più ampia. Ulteriori indagini, scattate dopo un esposto del consigliere dem Ivan Gargiulo, si concentrano sui più di 400.000 euro elargiti alla “Comunicando” di Giuseppe Razzano (assistente parlamentare della deputata Pina Picierno, estranea ai fatti) per una campagna di affissioni del “Brand Sorrento” in varie città, stazioni e aeroporti.

La “intervista” come Codice per la Corruzione

Tre anni dopo la pubblicazione dell’intervista sul “modello Sorrento”, la città stupisce per ragioni ben diverse, legate all’arresto del suo sindaco con una mazzetta in tasca. Pare che una parte dei 6.000 euro fosse stata divisa con il suo staffista-giornalista Francesco Di Maio, editore del periodico locale “Agorà”.

Di Maio, nel tentativo di difendersi davanti al PM, avrebbe dichiarato che Coppola “mi aveva messo nel suo staff per zittirmi ed evitare stampa negativa sul mio settimanale”. Un’ammissione che getta un’ombra inquietante sul rapporto tra l’amministrazione e alcuni media locali.

Ancora più rivelatore è il “gergo” utilizzato da Di Maio e Coppola: quando dovevano incontrare l’imprenditore per riscuotere, parlavano di una “intervista” da fare. Un chiaro sinonimo di corruzione, secondo gli inquirenti.

Fondi pubblici deviati, servizi essenziali sacrificati

Durante l’amministrazione Coppola, il Comune di Sorrento avrebbe distribuito cifre consistenti a piccoli e grandi gruppi editoriali e a singoli giornalisti locali. Questo, nonostante la contestuale diminuzione degli investimenti per i servizi sociali e un preoccupante calo della qualità del servizio mensa per i bambini, proprio quello gestito dall’imprenditore taglieggiato.

Un’attenzione sproporzionata per la comunicazione e la promozione rispetto a quella che dovrebbe riservare una città con meno di 20.000 abitanti, anche se il “Brand Sorrento” vanta un rilievo internazionale e gli 8 milioni annui di ricavi dalla tassa di soggiorno la rendono una “piccola Montecarlo dello scacchiere turistico campano”.

L’operazione della Guardia di Finanza promette di fare luce su tutte le ramificazioni di questo “Sistema”, restituendo trasparenza e legalità alla gestione della cosa pubblica a Sorrento.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 15 Luglio 2025 - 07:38


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