Un ritrovamento choc scuote Sorrento: una microcamera spia è stata scoperta nei bagni della basilica pontificia di Sant’Antonino, uno dei luoghi di culto più cari ai fedeli e meta di migliaia di turisti ogni giorno.
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La notizia, che si è rapidamente diffusa in città, ha generato un’ondata di sgomento, indignazione e preoccupazione, minando la sacralità di un luogo che dovrebbe essere sinonimo di sicurezza e spiritualità.
La basilica, eretta nell’XI secolo e dedicata al patrono di Sorrento, non è solo un simbolo religioso, ma anche un gioiello architettonico che attira visitatori da tutto il mondo. La violazione di questo spazio sacro assume contorni inquietanti, spingendo le autorità a un’indagine serrata per fare luce su un gesto che oltraggia la comunità.
La scoperta choc di madre e figlia
A dare l’allarme sono state due donne, madre e figlia, che, trovandosi nella basilica, hanno notato un piccolo dispositivo ben nascosto nei bagni pubblici. Insospettite, hanno immediatamente contattato le forze dell’ordine. I carabinieridella compagnia di Sorrento, hanno confermato la presenza di una microcamera, prontamente sequestrata per le analisi tecniche.
Gli esperti stanno ora verificando se il dispositivo registrasse le immagini localmente o le trasmettesse in tempo reale a un sistema esterno. Un’ipotesi, quest’ultima, che accresce la gravità del caso, suggerendo un’attività di spionaggio strutturata e premeditata.
Indagini in corso: caccia al responsabile
Le indagini si concentrano sui frequentatori abituali della basilica, con l’obiettivo di identificare chi possa aver installato e gestito la telecamera senza destare sospetti. Fonti vicine agli inquirenti parlano di un possibile punto di svolta imminente, mentre è stato categoricamente escluso qualsiasi coinvolgimento del rettore della basilica.
La Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo per violazione della privacy e interferenze illecite nella vita privata, ma le accuse potrebbero aggravarsi qualora emergesse che il dispositivo abbia ripreso minori.
Determinare il periodo di attività della microcamera è cruciale per valutare l’entità del danno e l’eventuale diffusione delle immagini.
Un oltraggio alla comunità
La scoperta di una telecamera spia in un luogo di culto come la basilica di Sant’Antonino non è solo un reato, ma un duro colpo alla fiducia dei fedeli e dei visitatori. La comunità di Sorrento chiede giustizia e chiarezza, mentre l’indagine dei carabinieri procede con il massimo riserbo per garantire che il responsabile venga individuato e punito.
Un episodio che lascia un segno profondo, ricordando quanto la privacy e la sicurezza, persino in un luogo sacro, possano essere vulnerabili.
Articolo pubblicato il giorno 15 Luglio 2025 - 06:41