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Premio Ammaturo alla Squadra Mobile di Napoli: giustizia per Emanuele, onore alla Polizia

Il conferito alla di Stato per l’indagine che ha portato all’arresto di quindici persone legate ai clan della e del
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Il Premio Ammaturo Legalità – Città di Napoli, giunto alla sua sedicesima edizione, ha celebrato il volto più determinato e silenzioso dello Stato: quello che non arretra di fronte alla violenza, che indaga, che scava, che protegge. Un riconoscimento speciale è stato conferito al personale della terza Sezione della Squadra Mobile di Napoli e al Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica per l’eccezionale lavoro svolto nell’ambito dell’indagine che ha fatto luce sul brutale omicidio del giovane Emanuele Tufano, avvenuto il 24 ottobre 2024.

Quindici gli indagati finiti nell’ordinanza di custodia cautelare, tra cui sei minorenni, tutti ritenuti organici a due schieramenti criminali contrapposti: le famiglie Pirozzi, Silvestro, Sequino da un lato, attive nel quartiere Sanità, e il clan Mazzarella, storico sodalizio del quartiere Mercato.

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Le accuse, gravi e precise, parlano non solo dell’assassinio efferato, ma anche di tentato omicidio, detenzione e porto d’armi da fuoco, reati aggravati dall’uso del metodo mafioso. Un'indagine complessa, che ha richiesto mesi di appostamenti, analisi scientifiche, tracciamenti incrociati e una sinergia continua tra le forze investigative sul campo e il supporto tecnico della Scientifica.

Il conferimento del premio, nel nome di Giancarlo Ammaturo – simbolo del coraggio civile contro la criminalità organizzata – è un gesto forte. Dietro le divise e le sigle istituzionali ci sono volti, storie, dedizione. Il Vice Questore Aggiunto Luigi Vissicchio e i suoi colleghi della Mobile, insieme alla Dottoressa Marta Sabino e al team del Gabinetto Interregionale, hanno ritirato il riconoscimento con orgoglio e compostezza.

Questa operazione non è soltanto una brillante pagina investigativa, ma una risposta concreta alla sete di giustizia di una città che rifiuta l’omertà e la rassegnazione. L’eco dell’indagine ha attraversato Napoli, ha trovato spazio nei media, ha acceso un riflettore sui volti giovani travolti dalla violenza e su chi, invece, lavora giorno e notte per liberare i quartieri dalla stretta dei clan.

Articolo pubblicato il 15 Luglio 2025 - 16:45 - Vincenzo Scarpa

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