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Pompei, due operai precipitano da 15 metri: sono gravissimi

Ancora un incidente sul lavoro tra Napoli e la provincia
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Pompei– A pochi giorni dalla tragedia al Rione Alto di Napoli, che ha causato la morte di tre operai e acceso un forte dibattito nazionale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, un nuovo grave incidente scuote il Napoletano.

Due operai sono precipitati da un’altezza di circa 15 metri mentre erano impegnati in un intervento per conto di una ditta di telecomunicazioni in viale dell’Unità d’Italia, a Pompei.

L’incidente si è verificato nella tarda mattinata di oggi. Secondo una prima ricostruzione, i due lavoratori stavano operando su un’infrastruttura ad alta quota quando, per cause ancora in corso di accertamento, sarebbero caduti nel vuoto.

Entrambi sono stati trasportati in gravi condizioni all’Ospedale del Mare di Napoli, dove sono ora ricoverati con prognosi riservata.

Sul posto sono intervenuti immediatamente gli agenti della Polizia Locale e della Polizia di Stato, oltre ai sanitari del 118. Sono in corso rilievi e accertamenti per ricostruire la dinamica dell’accaduto e verificare il rispetto delle norme di sicurezza previste per questo tipo di interventi.

Dai primi accertamenti è emerso che ha ceduto il braccio idraulico del cestello. L’incidente ha coinvolto un’azienda telefonica. Sul posto la Polizia municipale che ha avviato le indagini su delega della Procura di Torre Annunziata e gli agenti del commissariato.

Secondo una prima ricostruzione, i due, mentre si trovavano al lavoro all’interno di un cestello mobile, sono precipitati a causa della rottura del braccio meccanico. In corso i rilievi per verificare la dinamica e le cause precise dell’incidente.

L’eco mediatica della strage al Rione Alto non si è ancora spenta, e questo nuovo episodio riporta con forza al centro dell’attenzione il dramma, ormai quotidiano, delle morti e degli incidenti sul lavoro. Una lunga scia di sangue che continua a colpire lavoratori spesso impegnati in mansioni ad alto rischio, spesso senza adeguate garanzie di protezione.

«È inaccettabile che nel 2025 si continui a morire o a rischiare la vita mentre si lavora», commentano con amarezza le sigle sindacali. «Chiediamo ispezioni più serrate, pene più severe per chi viola le norme e un investimento concreto in prevenzione e formazione».

Intanto, mentre i due operai lottano per la vita in ospedale, le autorità hanno avviato un’inchiesta per chiarire le responsabilità e verificare se le condizioni operative rispettassero gli standard minimi di sicurezza. Pompei si unisce così, suo malgrado, all’elenco di luoghi segnati dalla sofferenza di chi, ogni giorno, mette a rischio la propria vita per lavorare.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 28 Luglio 2025 - 13:41




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