La notizia in breve
- Un infermiere a Pagani ha vissuto un'aggressione mentre tentava di soccorrere una donna svenuta durante una serata di karaoke.
- L'episodio evidenzia la necessità di educazione civica e misure di sicurezza per proteggere il personale sanitario da atti di violenza.
Pagani – Una serata che doveva essere di svago si è trasformata in un incubo per un infermiere del pronto soccorso dell’ospedale “Martiri del Villa Malta” di Sarno, da oltre vent’anni impegnato in prima linea nell’emergenza-urgenza.
L’altra sera, mentre si trovava in un ristorante di Pagani per una serata di karaoke, è stato testimone di un malore che ha colpito una donna. Ma il tentativo di prestare soccorso si è scontrato con l’ostilità e l’aggressività dei presenti.
«Appena la signora ha perso i sensi ed è caduta a terra – racconta Giovanni I. – mi sono qualificato come infermiere e ho chiesto di potermi avvicinare per valutare la situazione, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza del 118, già allertata. Ho sentito il dovere, prima ancora che professionale, umano e morale, di intervenire.
Ma una folla di 20-30 persone, gestendo la situazione in modo confuso e potenzialmente pericoloso, ha iniziato a spostare la donna, mettendo a rischio l’eventuale integrità della colonna vertebrale e ostacolando ogni mio tentativo di assistenza».
L’infermiere racconta di essere stato aggredito verbalmente, insultato e respinto con veemenza, fino a sentirsi costretto a desistere, anche per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. Solo l’arrivo del personale del 118 ha permesso il trasporto della paziente in ospedale.
«Quelle offese e quei comportamenti – afferma – sono un grave attacco alla mia professionalità e alla mia dignità. Un episodio che non può passare sotto silenzio: serve maggiore consapevolezza nella popolazione sull’importanza di lasciar operare chi è formato per farlo. È inammissibile che un operatore sanitario debba difendersi da chi dovrebbe semplicemente permettergli di aiutare».
L’appello è chiaro: «Occorrono misure concrete per prevenire questi episodi. Serve educazione civica e rispetto per chi lavora nella sanità. E protocolli di sicurezza che tutelino infermieri, medici e soccorritori anche fuori dagli ospedali. L’offesa alla nostra professionalità è un problema serio, che va affrontato con decisione».
Un episodio che riapre il dibattito sulle aggressioni al personale sanitario, un fenomeno purtroppo sempre più frequente, che mina il lavoro e la sicurezza di chi ha scelto di dedicare la propria vita alla cura degli altri.
Articolo pubblicato da Redazione il giorno 22 Luglio 2025 - 06:26

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