Avellino – Nuova emergenza nella casa circondariale di Avellino, dove nella serata di ieri intorno alle 21:00 si è verificato un grave episodio di rivolta che ha portato al ricovero di cinque agenti di polizia penitenziaria per intossicazione da fumi tossici.
Secondo quanto riferito dalla Segreteria Uilpa Polizia Penitenziaria di Avellino, un detenuto straniero del circuito comune, rinchiuso nel reparto isolamento, si è barricato nella sua cella dando fuoco al materasso. Le fiamme hanno generato dense nubi di fumo, che si sono rapidamente diffuse nelle celle vicine, scatenando il panico tra i detenuti.
L’intervento degli agenti
Grazie al tempestivo intervento della Polizia Penitenziaria, è stato possibile evitare il peggio con il salvataggio del detenuto che aveva appiccato il fuoco e la messa in sicurezza degli altri detenuti. Per poi procedere al ripristino dell’ordine con l’arrivo del direttore e del comandante.
Tuttavia, cinque agenti sono stati colpiti dall’inalazione di fumi tossici e trasportati d’urgenza all’ospedale Moscati di Avellino. Le loro condizioni, al momento, non sembrano gravi.
La protesta del sindacato Uilpa
Raffaele Troise, responsabile del GAU della Uilpa Polizia Penitenziaria di Avellino, ha espresso massima preoccupazione: “Chiediamo più sicurezza per il personale e per i detenuti. Questo istituto è ormai un’emergenza continua.”
Ha inoltre manifestato piena solidarietà agli agenti coinvolti, definendoli “eroi silenziosi”, e augurando loro una pronta guarigione.
Un carcere sotto pressione
Quello di ieri è solo l’ultimo di una serie di episodi critici che hanno coinvolto il carcere avellinese, dove sovraffollamento e carenze strutturali alimentano tensioni e proteste.
La domanda ora è: quando verranno prese misure concrete per garantire la sicurezza di agenti e detenuti?
Articolo pubblicato il giorno 10 Luglio 2025 - 07:31