Napoli – Una giornata da incubo per il traffico di Napoli ha spinto i sindacati dei tassisti, Sitan/Atn (P. Ottaviano) e Unimpresa (R. Serpico), a inviare una dura nota al Comune.
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La chiusura di Vico Mondragone, con la conseguente inversione del senso di marcia in Piazzetta Mondragone e Rampe Brancaccio, ha generato una vera e propria “tempesta perfetta”, paralizzando la circolazione e creando disagi insostenibili per cittadini, mezzi di soccorso e, in particolare, i lavoratori del trasporto pubblico non di linea.
La città nel caos: “Ambulanze bloccate per ore”
La situazione descritta dai tassisti è drammatica: “Le strade sono bloccate, e ambulanze e mezzi di soccorso si trovano in gravi difficoltà in tutta la città, costretti a rimanere fermi per ore senza alcuna alternativa.” Questo caos si ripercuote direttamente sui tassisti, costretti a giustificarsi con i clienti per ritardi e costi elevati, pur non avendone alcuna responsabilità.
L’imminente apertura di nuovi cantieri in punti nevralgici come Piazza San Pasquale, Riviera di Chiaia e Corso Umberto, getta un’ombra ancora più scura sulle prospettive future della mobilità cittadina.
I sindacati denunciano l’inaccettabile gestione della viabilità: “È inaccettabile che un ufficio viabilità non consideri le necessità di intere categorie e non informi adeguatamente gli addetti ai lavori e l’utenza, che si trova improvvisamente bloccata in ingorghi caratterizzati da un alto livello di inquinamento.”
Un appello disperato: “Basta anarchia, servono decisioni forti”
La lettera, indirizzata al Sindaco, all’Assessorato alla Mobilità, all’Area Infrastrutture di Trasporti e al Servizio di Trasporto Pubblico Locale e MaaS, non usa mezzi termini. I tassisti raccontano di aver impiegato due ore per coprire il tragitto da Mergellina a Via Depretis, definendo la giornata come “ennesima giornata allucinante per il traffico e la circolazione”.
“Non ci sono più parole. Ne abbiamo dette tante, abbiamo fatto critiche e suggerimenti. Ora diciamo basta,” si legge nella nota, che punta il dito direttamente sull’Assessore Eduardo Cosenza.
Pur riconoscendone le competenze professionali, i sindacati ritengono che l’assessore, oberato da deleghe come lavori pubblici, metropolitana e protezione civile, non possa svolgere il compito legato a traffico e mobilità “in maniera adeguata ed efficiente”.
La richiesta choc: “L’assessore lasci la mobilità ad altri”
La critica diventa un vero e proprio appello: “Assessore Lei è un bravissimo Ingegnere, di fama nazionale, La preghiamo, continui a fare bene il suo mestiere, di cui è uno dei massimi esponenti ed esperti. Ma lasci la mobilità e il traffico ad altri, che hanno tempo e qualche considerazione in più del servizio Taxi.”
I sindacati descrivono una città “allo sbando, aperta a tutti, senza limiti e regole”. Vengono evidenziate scelte viarie ritenute insensate, come l’unica corsia di Via Acton o la chiusura di Via Partenope per chi proviene da Via Chiatamone, che costringono gli automobilisti a “avvelenarsi nella galleria della Vittoria o rimanere incastrato tra Via Chiatamone, Santa Lucia fino a Via Cesario Console!”.
In queste condizioni “salta tutto, anarchia totale, si salvi chi può. Il Servizio Pubblico Taxi impossibilitato a svolgere il proprio essenziale ruolo. Gli utenti scendono dalle auto per proseguire a piedi, automobilisti disperati, ma non c’è via d’uscita dalla trappola di Napoli.”
La richiesta finale è chiara: “È fondamentale intervenire con provvedimenti che limitino il traffico veicolare e che garantiscano a chi utilizza i mezzi pubblici (bus, taxi, metropolitana, funicolare, Cumana) la possibilità di raggiungere le proprie destinazioni con ragionevole certezza. Siamo convinti che, per migliorare la nostra città, sia necessario avere leader capaci di prendere decisioni forti.”
La palla passa ora all’amministrazione comunale, chiamata a dare risposte concrete a una situazione di mobilità sempre più critica.
Articolo pubblicato il giorno 9 Luglio 2025 - 19:01