Napoli – Smentite le voci circolate nelle ultime ore riguardo presunte condanne o problemi pregressi per il titolare della ditta che ha noleggiato il montacarichi dal quale, due giorni fa, sono precipitati e deceduti i tre operai nel Rione Alto.
L’avvocato Giovanni Fusco, legale della ditta proprietaria dell’impianto, ha categoricamente dichiarato in una nota che il signor Napolitano “non ha mai avuto problemi con la giustizia di nessun genere, né tanto meno i suoi macchinari hanno mai avuto problemi”.
Fusco ha ribadito che la sua ditta ha unicamente noleggiato il montacarichi alla società che stava effettuando i lavori, sottolineando che l’installazione e la delega di un responsabile della sicurezza, deputato al rispetto delle normative, erano di competenza della società appaltatrice dei lavori.
La testimonianza choc di un ex operaio e l’omaggio alle vittime
Intanto, questa mattina, si è svolto un toccante omaggio alle vittime dell’incidente di via Domenico Fontana, un momento che ha riacceso i riflettori su un caso drammatico avvenuto dieci anni fa.
Giuseppe Iaquinangelo, vittima nel 2015 di un gravissimo incidente mentre lavorava per la stessa ditta coinvolta nella tragedia del Rione Alto, si è recato sul luogo della tragedia accompagnato dalla sua legale, l’avvocata Giovanna Iodice, dalla moglie Carmela e dal deputato Francesco Emilio Borrelli. All’iniziativa hanno partecipato anche Rino Nasti, Consigliere della Municipalità V di Europa Verde, e Rosario Pugliese, membro dell’Esecutivo Regionale di Europa Verde.
Iaquinangelo, oggi costretto su una sedia a rotelle, ha raccontato il suo calvario: precipitò da circa dieci metri mentre lavorava su un montacarichi privo di balaustre e senza imbragatura, rimanendo in coma per sei mesi.
“Quando abbiamo saputo che anche nell’incidente del Rione Alto era coinvolta la stessa ditta, siamo rimasti sconvolti” – ha dichiarato l’avvocata Iodice – “Questa vicenda andava denunciata pubblicamente. Queste famiglie non possono rimanere senza giustizia, senza risposte e senza aiuti”.
Proposte legislative e nuove denunce sui “cantieri della morte”
Il deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha recentemente attivato una linea WhatsApp (3662662829) per raccogliere segnalazioni sui cantieri non a norma, ha annunciato l’intenzione di presentare un nuovo atto parlamentare.
“Ci tengo a sottolineare che se non fosse stato per l’Inail Giuseppe non avrebbe ricevuto nessun aiuto, nessun sussidio, nonostante l’assurda vicenda che lo ha visto tristemente protagonista,” ha affermato Borrelli.
Il deputato ha poi rivelato un quadro allarmante: “In pochissime ore abbiamo già ricevuto tantissime segnalazioni da tutta Italia di cantieri in cui si lavora in condizioni pericolose e senza alcun rispetto delle norme di sicurezza. Il caso del Rione Alto è solo l’emblema estremo di un fenomeno diffuso.
Per questo presenterò una proposta per eliminare la prescrizione dei reati legati alla sicurezza nei cantieri edili. Basta cantieri della morte, chi mette a rischio la vita dei lavoratori deve rispondere fino in fondo delle sue azioni. Non ci può essere impunità per chi sfrutta, uccide e poi continua come se nulla fosse.”
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 27 Luglio 2025 - 17:30

Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca”
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