Revocata la confisca beni al gioielliere Olisterno
Napoli– La Corte di Appello di Napoli, quinta sezione penale (presidente Rovida), ha disposto la revoca di una confisca milionaria di beni a carico del gioielliere Raffaele Olisterno, accusato in passato di presunti legami con il clan Contini e la criminalità organizzata.
La decisione, che riguarda anche altri imprenditori coinvolti in vicende analoghe, è stata annunciata dai legali di Olisterno, gli avvocati Annalisa Senese e Gennaro Pecoraro.Tra i beni restituiti al gioielliere figura la storica gioielleria situata nel Borgo Orefici, cuore pulsante dell’arte orafa partenopea, oltre a un vasto patrimonio immobiliare e orafo.
La confisca, disposta in precedenza, era motivata dall’ipotesi di vicinanza di Olisterno alla camorra e in particolare al clan Contini, tanto che aveva anche ricevuto una richiesta di condanna. Tuttavia, la Corte di Cassazione aveva accolto il ricorso presentato dai legali, rinviando il caso a una nuova sezione della Corte di Appello, che oggi ha emesso il verdetto di revoca.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Senese, che ha sottolineato come la decisione recepisca i principi della Corte Europea, ormai consolidati nella giurisprudenza italiana, in merito all’irragionevolezza di confiscare beni acquisiti in epoche lontane dai presunti reati.
“È stata riconosciuta la correttezza delle nostre argomentazioni giuridiche”, ha dichiarato il legale.Secondo quanto riferito dai difensori, Olisterno sarebbe stato addirittura vittima di atti intimidatori da parte della camorra, mai denunciati per timore di ritorsioni.
La revoca della confisca rappresenta un punto di svolta non solo per il gioielliere, ma anche per gli altri imprenditori coinvolti, segnando un importante precedente nella lotta contro le accuse di contiguità con la criminalità organizzata.
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La decisione della corte e stato molto discusso fra gli avvocati e non solo. Molti pensano che la revoca della confisca potrebbe aprire la strada a casi simili in futuro, ma ci sono anche timori su come questo influenzerà la percezione della giustizia.