Napoli – Un’altra colonna di fumo si è alzata oggi su Napoli, visibile da mezza città. Le fiamme hanno divorato un versante della collina dei Camaldoli, nella zona di Pianura, costringendo ancora una volta i vigili del fuoco a un intervento d’emergenza.
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Al momento non si segnalano criticità. L’episodio odierno non è un caso isolato: solo questa estate si contano almeno due incendi al giorno nelle aree verdi della città, un bollettino di guerra che si ripete ogni anno.
Perché Napoli brucia?
Verde abbandonato: Le colline sono diventate discariche a cielo aperto con sterpaglie secche pronte a incendiarsi
Mancata prevenzione: Manca la manutenzione ordinaria (sfalcio erba, pulizia sentieri)
Emergenza idrica: La siccità trasforma la vegetazione in esca perfetta
«È un circolo vizioso», denuncia Mario Esposito del WWF Campania. «Ogni estate spendiamo milioni per spegnere incendi che potrebbero essere evitati con una corretta gestione del territorio».
Le colline dimenticate e le zone più colpite:
Camaldoli (oggi in fiamme)
Parco delle Colline di Napoli
Vomero-Arenella
Aree che versano in stato di abbandono cronico, senza piani di manutenzione, nonostante i ripetuti appelli di ambientalisti e cittadini.
Cosa serve davvero?
Piano anti-incendi con monitoraggio costante
Manutenzione programmata del verde
Controlli serrati per evitare roghi dolosi
«Basta interventi emergenziali», tuona Luca Bianchi di Legambiente. «Serve una strategia che parta dalla cura del territorio, non dai soccorsi quando ormai è troppo tardi».
La domanda che brucia più delle fiamme: “Quanti altri incendi dovremo vedere prima che Napoli si doti di un vero piano per la tutela del suo polmone verde?.
Articolo pubblicato il giorno 4 Luglio 2025 - 19:16
E’ importante che si parli di questi incendi perche Napoli merita di avere un piani di prevenzione migliore. Le aree verdi sono abbandonate e questo porta a situazioni molto pericolose. Serve una strategia chiara.