Cronaca di Napoli

Movida violenta a Bagnoli, spunta una pistola per uno sguardo

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Ancora una rissa, ancora un’arma, ancora una notte di terrore. È successo a Bagnoli, nel cuore della movida napoletana, dove un gruppo di giovani ha aggredito brutalmente un coetaneo.

Il motivo? Uno sguardo di troppo a una ragazza, secondo quanto riportato da alcuni testimoni. Una motivazione assurda, ma purtroppo non nuova in un contesto urbano dove la violenza giovanile sembra essersi trasformata in consuetudine.

Il fatto è stato documentato da un video inviato al deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra). Le immagini, girate nel parcheggio antistante una nota discoteca della zona, mostrano una scena di gruppo contro uno: calci, pugni, insulti. A rendere il tutto ancora più inquietante, una frase che si sente chiaramente nel video: “Devo prendere la pistola”.

Non solo parole: spunta davvero una pistola

Secondo la segnalazione, l’arma non è rimasta solo una minaccia. Sarebbe stata effettivamente estratta, provocando il panico e la fuga dei presenti. Per fortuna, non si sono registrati colpi esplosi né feriti, ma l’episodio evidenzia con drammatica chiarezza il livello di degrado e di pericolosità raggiunto in alcuni luoghi frequentati dai giovani.

Una testimone, che ha deciso di parlare apertamente, ha raccontato:

“Io sono una ragazza perbene, studio e amo divertirmi, ma con la presenza di certi soggetti il divertimento è sempre accompagnato da una paura tremenda. E se fossi capitata anche io in mezzo? E se quella pistola fosse stata davvero usata?”

Borrelli: “Risse, pistole, branchi: Napoli non può arrendersi”

Sull’accaduto è intervenuto duramente il deputato Borrelli:m“È inaccettabile che episodi del genere si verifichino nei luoghi di aggregazione giovanile. Le serate della movida si stanno trasformando in trappole. Risse per futili motivi, baby gang, minacce con armi da fuoco: la città non può vivere sotto ricatto.”

Borrelli ha chiesto l’istituzione urgente di un presidio fisso delle forze dell’ordine nei principali snodi della movida, a cominciare proprio da Bagnoli.

“Chiederemo un incontro con il Prefetto e le istituzioni competenti. È il momento di affrontare con serietà questa deriva criminale. Non possiamo permettere che la violenza diventi la normalità.”

Un problema strutturale: questo non è un caso isolato

L’episodio di Bagnoli non è né il primo, né purtroppo sarà l’ultimo. Quasi ogni fine settimana, in varie zone di Napoli – dal centro storico a Chiaia, da via Caracciolo a piazza Bellini – si registrano episodi di violenza gratuita: risse, accoltellamenti, rapine, intimidazioni. Un copione che si ripete con allarmante frequenza, alimentato da una miscela pericolosa di noia, disagio sociale, e assenza di controlli.

Le cosiddette “baby gang”, gruppi organizzati di giovanissimi spesso armati e senza freni inibitori, sono ormai una presenza costante nelle notti napoletane. E in troppe occasioni si è sfiorata la tragedia.

L’appello: non restare indifferenti

“Continuiamo a denunciare e a segnalare. Non lasciamo il territorio in mano a chi vuole imporre la legge della giungla”, conclude Borrelli. Un appello che suona come un ultimatum alla politica, ma anche come una richiesta di coraggio civile ai cittadini: uscire dall’indifferenza, pretendere sicurezza, e restituire ai giovani spazi di vita – e non di morte – in una città che merita di essere vissuta, non temuta.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Rosaria Federico il giorno 23 Luglio 2025 - 06:16

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Rosaria Federico

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