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Inferno Secondigliano: 7 agenti penitenziari feriti in un’aggressione

I sindacati denunciano: "Sistema al collasso"
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La notizia in breve

  • Aggressione al carcere di Secondigliano: sette agenti feriti. Sindacati denunciano sovraffollamento e carenza di personale.
  • Richieste urgenti da sindacati: strumenti di dissuasione, rinforzi di organico e formazione per gestire detenuti aggressivi.

Napoli – L’ennesima, grave aggressione avvenuta ieri all’interno del carcere di Secondigliano, dove sette agenti di Polizia Penitenziaria sono rimasti feriti a seguito della furia di un detenuto, ha scatenato un vero e proprio vespaio di polemiche sulla gestione delle carceri italiane.

Le organizzazioni sindacali, ancora una volta, puntano il dito contro il sovraffollamento, la cronica carenza di personale e la mancanza di strumenti adeguati, esprimendo solidarietà agli agenti e chiedendo interventi immediati e strutturali.

La brutale aggressione nel reparto accettazione

Secondo quanto ricostruito dai sindacati, la violenza si è scatenata nel Reparto Accettazione del Centro Penitenziario di Secondigliano. Al momento dell’apertura della cella per consentire al detenuto, di origine italiana, di accedere al passeggio, quest’ultimo ha colpito violentemente un agente con un pugno al volto.

Gli altri sei colleghi, intervenuti immediatamente in soccorso, sono stati anch’essi aggrediti nel corso della colluttazione. Tutti e sette gli agenti hanno riportato ferite di diversa entità – tra cui la rottura di una mano e denti rotti con prognosi tra i 20 e i 30 giorni – e sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Napoli per le cure del caso. La prontezza e la professionalità degli agenti, sottolineano i sindacati, hanno evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.

Si.N.A.P.Pe: “Non è più un episodio isolato, il sistema sta collassando”

Luigi Vargas, Segretario Generale Aggiunto del Si.N.A.P.Pe, ha dichiarato con fermezza: “Ciò che è accaduto oggi a Secondigliano non può più essere rubricato come ‘episodio isolato’. È la diretta conseguenza di un sistema penitenziario che sta progressivamente collassando sotto il peso della carenza di personale, dell’assenza di strumenti operativi adeguati e di una pericolosa sottovalutazione delle condizioni di lavoro del Corpo di Polizia Penitenziaria. Settimana dopo settimana contiamo colleghi feriti, ma l’Amministrazione sembra aver smarrito il senso dell’emergenza. Il Si.N.A.P.Pe non resterà in silenzio”.

Anche il Segretario Nazionale Pasquale Gallo ha rincarato la dose: “Siamo stanchi di parole di circostanza e solidarietà di rito. Oggi chiediamo con forza al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al Ministero della Giustizia azioni concrete e immediate: dotazione di strumenti di dissuasione non letali come il taser, rinforzi di organico, revisione dei modelli custodiali, formazione mirata per la gestione di soggetti particolarmente aggressivi. Non possiamo accettare che l’uniforme venga calpestata nella quotidiana indifferenza istituzionale. La Polizia Penitenziaria merita rispetto, sicurezza e dignità.”

OSAPP: “Condizioni di lavoro insostenibili, chiediamo interventi a Ministro e Governo”

Vincenzo Palmieri, segretario regionale dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), ha sottolineato come la grave situazione vissuta accenda i riflettori su una realtà sempre più preoccupante: il crescente numero di eventi critici e di aggressioni all’interno degli istituti penitenziari, in particolare quelli della regione Campania.

Palmieri ha evidenziato che le “condizioni lavorative dei poliziotti penitenziari sono da tempo insostenibili”, ribadendo che “il sistema è in uno stato di perenne emergenza e occorrono interventi urgenti e strutturali che restituiscano dignità alla Polizia Penitenziaria stanca di subire quotidianamente gratuite violenze”.

Il segretario dell’OSAPP ha inoltre rimarcato che, se gli agenti fossero stati adeguatamente preparati a fronteggiare tali situazioni, i gravi danni subiti avrebbero potuto essere evitati, lanciando un appello diretto al Ministro Nordio e al Capo del Governo Meloni affinché “lo scempio della Polizia Penitenziaria nelle carceri e in particolare nei penitenziari campani abbia a cessare”.

CON.SI.PE: “Sistema al collasso, servono misure urgenti e risolutive”

Anche la CON.SI.PE. – Confederazione Sindacati Penitenziari, per voce del Vicepresidente Luigi Castaldo, del Dirigente Nazionale Vincenzo Santoriello e del Dirigente Regionale Faraldo Bruno, ha espresso “massima preoccupazione e il più fermo sdegno” per l’aggressione. La confederazione ha ribadito che tali fatti “non possono più essere considerati eventi isolati, bensì rappresentino il chiaro sintomo di un sistema penitenziario al collasso, afflitto da carenze strutturali, insufficienza cronica di personale, inadeguatezza delle dotazioni e gravi criticità nella gestione della sicurezza”.

Luigi Castaldo e Vincenzo Santoriello hanno dichiarato: “L’aggressione di oggi è l’ulteriore dimostrazione di una condizione lavorativa divenuta ormai insostenibile. La quotidiana esposizione a rischi elevatissimi, in assenza di adeguate misure di prevenzione e tutela, non può più essere accettata. È necessario un immediato cambio di passo: non bastano più le parole di circostanza, servono interventi concreti, sistemici e non emergenziali”.

Faraldo Bruno ha aggiunto: “Il Centro Penitenziario di Secondigliano rappresenta una realtà particolarmente complessa, caratterizzata da una promiscuità eccezionale di soggetti criminali. In un contesto già difficile, le elevate temperature estive contribuiscono ulteriormente ad aumentare le tensioni. È ormai indispensabile valutare l’applicazione di normative più rigide e realmente deterrenti, in grado di contrastare con efficacia episodi di violenza che, troppo spesso, vedono come vittima il poliziotto penitenziario di turno. Non possiamo più tollerare che la divisa venga quotidianamente oltraggiata nell’indifferenza generale.”

La CON.SI.PE. ha quindi rivolto un pressante appello al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al Ministero della Giustizia, affinché vengano adottate misure urgenti e risolutive per garantire sicurezza, dignità e professionalità al Corpo di Polizia Penitenziaria.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Gustavo Gentile il giorno 28 Luglio 2025 - 06:25




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