Nella foto il narcos Simone Bartimoro
Roma – È atterrato ieri sera all’aeroporto di Fiumicino in Roma, Simone Bartiromo, 34 anni, presunto esponente di spicco di un’organizzazione camorristica dedita al traffico internazionale di droga.
Catturato il 17 luglio ad Alicante, in Spagna, dopo una lunga latitanza, Bartiromo è stato estradato in Italia e accolto dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, che gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda).
L’operazione che ha portato alla sua cattura è frutto di un’intensa collaborazione internazionale tra il Nucleo Investigativo di Napoli, la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (Dcsa), il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia e l’Unità Udyco della Policia Nacional di Madrid. Bartiromo, inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi del Ministero dell’Interno, era ricercato per reati associativi legati al narcotraffico.
Secondo le indagini della Dda di Napoli, Bartiromo ricopriva un ruolo chiave nel clan Sorianiello, legato all’Alleanza di Secondigliano e attivo nel Rione Traiano, oltre che nel clan Amato-Pagano, noto come gli “Scissionisti”. E' considerato l'erede di Raffaele Imperiale, il noto supernarcos dalla vita lussuosa a Dubai e che da due anni sta collaborando con la giustizia,
Dalla Spagna, avrebbe gestito un canale privilegiato per l’approvvigionamento di cocaina e hashish, coordinando traffici su larga scala. Ora si trova in carcere, in attesa degli sviluppi giudiziari.
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Questo articolo è stato pubblicato il 29 Luglio 2025 - 09:38
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è una situazion molto complicata quella di Bartiromo, che si trovato in questa situazione. Le autorità dovrebbero lavorare piu per fermare queste organizzazioni criminose, ma e difficile perche il narcotraffico è un problema grande.