Ercolano – Ancora un episodio di violenza di genere, ancora una donna costretta a vivere nel terrore. È accaduto nella notte a Ercolano, dove i carabinieri hanno arrestato un uomo di 54 anni, residente a Napoli, con l’accusa di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie.
Un caso che si inserisce in un fenomeno drammaticamente crescente: la violenza psicologica e la persecuzione, spesso sottovalutate, continuano a colpire donne di ogni età e condizione.
La chiamata ai militari è arrivata intorno all’una di notte. Dall’altra parte del telefono, la voce spezzata di una donna: “È di nuovo qui”. Non era la prima volta. L’uomo, da cui è separata da tempo, da mesi la tormenta con un comportamento ossessivo e inquietante: si presenta sotto casa, suona al citofono, chiede di salire o semplicemente resta fermo lì, in silenzio, come un’ombra costante e minacciosa.
Non si limita alle ore notturne. La segue anche di giorno, nei luoghi abituali che frequenta, rendendo impossibile ogni momento di normalità. La donna, 52 anni, è talmente provata da aver intrapreso un percorso psicologico per affrontare l’ansia e lo stress di questa persecuzione continua. Ha sporto numerose denunce, ma l’uomo ha continuato a ignorare ogni limite, ogni ammonimento.
La scorsa notte, all’ennesimo allarme, una gazzella dei carabinieri ha raggiunto l’abitazione della donna, dove ha individuato l’utilitaria rossa già segnalata nelle precedenti denunce.Potrebbe interessarti
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Alla vista dei militari, l’uomo ha tentato la fuga: retromarcia e via in un vicolo cieco, sperando che il buio lo nascondesse. Ma il tentativo è stato vano. Bloccato e portato in caserma, è stato arrestato e trasferito in carcere.
Un fenomeno che non si arresta
Quello di Ercolano è solo l’ennesimo caso di una lunga serie che testimonia come la violenza di genere, anche nella sua forma psicologica e persecutoria, sia un’emergenza sociale tutt’altro che arginata. Non sempre c’è un'aggressione fisica, ma l’oppressione quotidiana, il controllo e l’invasione dello spazio vitale possono distruggere lentamente la vita di una donna.
Sempre più spesso, le vittime si ritrovano sole ad affrontare una pressione insostenibile, e nonostante le denunce e le misure cautelari, le recidive sono frequenti. Serve un cambio di passo, non solo repressivo, ma preventivo e culturale.
La violenza non è solo un pugno o uno schiaffo: è anche un uomo che ogni notte citofona, che ti segue, che non accetta un “no”. E che trasforma la tua vita in una prigione.
In un Paese dove ogni giorno si registrano casi di femminicidi, stalking e maltrattamenti, non basta più parlarne: occorre agire. Con leggi efficaci, controlli tempestivi e soprattutto con una rete reale di protezione e supporto alle vittime, che troppo spesso si sentono abbandonate.
Commenti (1)
E’ davvero triste vedere come la violenza di genere cresce sempre di piu. Le donne non dovrebbero vivere nel terrore. Speriamo che ci siano piu misure per proteggere le vittime e fermare questi atti.