Il mare davanti a Castel Volturno ha ripreso fiato. Una rete da pesca illegale lunga circa cinque chilometri, posizionata a pochi metri dalla riva in una zona cruciale per la nidificazione della tartaruga Caretta caretta, è stata rimossa grazie a un blitz congiunto tra la Guardia di Finanza – Sezione Operativa Navale di Napoli – e l’organizzazione ambientalista Sea Shepherd. Un’azione tempestiva, resa possibile dall’unità navale Sea Eagle, che ha neutralizzato una vera e propria trappola sottomarina.
La rete, una minaccia silenziosa e letale per la biodiversità marina, era già diventata teatro di salvezza e tragedia. Al suo interno, i volontari hanno trovato seppie, granchi e altre specie marine ancora vive, immediatamente rilasciate nel loro ambiente. Ma tra le maglie c’era anche il corpo senza vita di una Caretta caretta: simbolo struggente del danno che la pesca illegale continua a infliggere al Mediterraneo.
“Questi attrezzi sono armi invisibili contro la vita marina, colpiscono tutto senza pietà”, ha denunciato Andrea Morello, presidente di Sea Shepherd Italia. E proprio l’impatto della bonifica si è fatto subito sentire. Nei giorni immediatamente successivi, la spiaggia ha registrato nuovi casi di nidificazione della Caretta caretta, come a voler riaffermare un diritto naturale interrotto.
Il tratto di costa del litorale domizio-flegreo, infatti, è considerato uno degli habitat più importanti per questa specie protetta, classificata come vulnerabile nella Lista Rossa IUCN. La Campagna 2025 della Jairo Med Campaign di Sea Shepherd è partita proprio da qui, con volontari che pattugliano giorno e notte la costa grazie alla base mobile “Enzo Maiorca”, in collaborazione con ENPA Salerno e la Stazione Zoologica Anton Dohrn, nell’ambito del progetto europeo Life Turtlenest.
Ricognizioni aeree con ultraleggeri e monitoraggio continuo a terra stanno rendendo possibile un controllo capillare del territorio, ma la minaccia non è scomparsa. Le reti illegali e l’impatto umano selvaggio restano una costante, una pressione pericolosa per l’equilibrio dell’intero ecosistema marino. “Proteggere il mare non è idealismo: è sopravvivenza”, ha ricordato Morello. E l’eco di questa verità risuona forte sulle spiagge di Castel Volturno, dove ogni nido di tartaruga restituito alla natura è una piccola vittoria contro l’indifferenza.
Articolo pubblicato il giorno 7 Luglio 2025 - 17:49
E’ importante che le autorita intervengano per salvaguardare l’ecosistema marino, ma ci sono ancora molte problematiche da affrontare. Le reti illegali sono solo una delle tante minacce. Speriamo che l’azione continui nel tempo.