Il caldo record che ha stretto l’Europa in una morsa tra il 23 giugno e il 2 luglio non è stato solo sofferenza: è stato un killer silenzioso. Secondo il primo studio di attribuzione rapida dei decessi legati al caldo, condotto da scienziati dell’Imperial College di Londra e della London School of Hygiene & Tropical Medicine, il cambiamento climatico ha triplicato il numero di morti causate dalle alte temperature in 12 grandi città europee.
I ricercatori stimano che siano circa 1.500 le vittime in eccesso in quei dieci giorni, con un picco tragico registrato proprio in Italia: Milano e Roma sono fra le città più colpite, con quasi 500 decessi complessivi, e il capoluogo lombardo in testa per numero di vittime.
Il team ha utilizzato metodi validati dalla comunità scientifica internazionale per stimare l’impatto delle temperature estreme, che – a causa delle emissioni di combustibili fossili – hanno toccato livelli superiori fino a 4°C rispetto a quanto sarebbe accaduto senza l’influenza umana.
L’ondata di calore non è stata un evento isolato, ma una conseguenza diretta del riscaldamento globale. E mentre il pianeta continua a surriscaldarsi, gli scienziati lanciano l’allarme: la conta dei morti per il caldo è destinata a crescere se non si agisce subito e in modo drastico.
Articolo pubblicato il giorno 9 Luglio 2025 - 13:16
Ho letto l’articolo e mi sembra che i dati presentati siano molto allarmanti, ma ci sono pochi dettagli su come si possono prevenire queste morti. Sarebbe utile avere informazioni su misure concrete che possiamo prendere per affrontare questo problema serio.