Una delle piazze storiche del calcio italiano è stata cancellata dai campionati professionistici. Con una decisione ufficiale comunicata nelle scorse ore, la FIGC ha escluso il Brescia Calcio dalla Serie C, negando la concessione della licenza nazionale per la stagione 2025/26.
Una notizia che segna un colpo durissimo per una squadra con 114 anni di storia, capace negli anni di alternare grandi promesse a dure crisi, ma sempre centrale nella vita sportiva e culturale della città. Il comunicato della Federazione è stato inequivocabile: nessuna ammissione al prossimo campionato.
Il motivo risiede nel fallimento nel soddisfare i requisiti economico-amministrativi richiesti per partecipare ai professionisti. Una somma di negligenze, ritardi e mancanza di garanzie che hanno reso inevitabile la delibera di esclusione. A Brescia il colpo è stato devastante. Tifosi increduli, città sotto shock, istituzioni locali mobilitate. Perché perdere una squadra come il Brescia significa perdere un pezzo d’identità, un simbolo che ha unito generazioni allo stadio Rigamonti.
Ma mentre cala il sipario sulla vecchia società, un’idea di rinascita ha già iniziato a prendere forma. In prima linea c’è Giuseppe Pasini, presidente della Feralpi Salò, che ha avviato un piano per riportare il calcio professionistico in città. Il progetto, sostenuto dal Comune di Brescia e dalla multiutility A2A, punta a ricostruire dalle fondamenta una nuova realtà sportiva, capace di riportare entusiasmo, ambizione e credibilità.
Articolo pubblicato il giorno 3 Luglio 2025 - 15:11