Arzano – Purtroppo, si registrano ancora intimidazioni nei confronti del comandante della polizia locale di Arzano, il Colonnello Biagio Chiariello impegnato sin da sempre anche per la tutela dell’ambiente in Terra dei Fuochi.
L’altro giorno é stato avvicinato, nel mentre espletava dei controlli sullo sversamento illegale di rifiuti in Piazza Cimmino, da un uomo che al fine di farlo desistere dalle attività di ricerca dei responsabili, postosi faccia a faccia con l’ufficiale e successivamente all’indicazione di un secondo soggetto di chi fosse Chiariello indicandolo come “sta là, é chill ó comandant!” .
M.S. , arzanese e volto noto sia negli ambienti criminali sia alle forze di polizia, e diceva: ” E’ na mala lurnat’ pe te’ comandà, vattene”, insistendo: “Io o’ sacci addò stai e casa”, indicando precisamente l’indirizzo di residenza dove trovare l’ufficiale per eventuali ritorsioni future.
Un atto inquietante quello messo in atto dal soggetto che per quanto emerso nel passato é stato denunciato anche per possesso di armi.
Invitato ad allontanarsi, inscenava anche un finto malore. Identificato, ex sorvegliato speciale, con numerosi stati di detenzione e scarcerato nel marzo scorso, nel corso degli accertamenti da parte degli agenti si sarebbe anche vantato di avere un “curriculum” con precedenti per rapina, porto abusivo di armi, sostanze stupefacenti, oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale, aggressioni, furti, frequentazioni con pregiudicati.
L’uomo é stato posto in stato di fermo e notiziato il magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord per subire l’ennesimo processo e non si esclude l’applicazione delle misure di prevenzione da parte dell’Autorità di PS.
L’episodio segue uno recente, sempre nel centro storico, dove qualche mese fa l’ufficiale ebbe una colluttazione in strada riportando lesione alla mano dopo aver rintracciato e fermato un veicolo rubato con a bordo un pregiudicato di Secondigliano che si scagliava contro gli agenti e per farli desistere preferiva “chiamm gli amici e Secondigliano!”.
Il comandante Chiariello era già stato minacciato e sotto tutela
Ricordiamo che dopo una lunga e perdurante attività contro due clan della 167 che insistevano su Arzano, destinatari di denunce, informative, sequestri, sgomberi degli alloggi popolari prima occupati dagli stessi, oltre a demolizione di alcuni realizzati abusivamente dagli anni ’80, l’ufficiale ebbe a ricevere pedinamenti, lettere anonime e intimidazioni , tra cui affisso nei pressi del comando un necrologio funebre e fiori con il suo nome e foto impressa che ne preannunciavano la sua morte.
Finito sotto tutela, dopo nemmeno un anno veniva attestata la cessazione dello stato di pericolo con non poche perplessità, visto che ad oggi continuano le udienze e i processi contro gli uomini e le famiglie del clan che ha denunciato.
P.B.
Articolo pubblicato da Redazione il giorno 26 Luglio 2025 - 17:37

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