Caserta– Il gup Pasqualina Gaudiano ha disposto il rinvio a giudizio di 22 indagati nell’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere sugli appalti pilotati per la manutenzione del verde pubblico nei Comuni di Caserta e San Nicola la Strada.
Il processo prenderà il via il 17 novembre davanti al collegio A della seconda sezione penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.L’indagine, coordinata dal procuratore Pierpaolo Bruni e dal sostituto Ida Capone, con il supporto dei carabinieri, ha smantellato un presunto sistema illecito che vedeva coinvolti funzionari pubblici e imprenditori in un’associazione per delinquere finalizzata a manipolare le gare d’appalto.
Tra i reati contestati figurano “associazione per delinquere”, “falso in atti pubblici” e “turbata libertà degli incanti”.Al centro dell’inchiesta i fratelli Franco e Giulio Biondi, rispettivamente ex dirigente del Comune di Caserta (sospeso di recente per sei mesi dal Ministero dell’Interno) e ex dirigente, ora in pensione, del Comune di San Nicola la Strada.
Insieme a loro, figurano tra gli imputati gli imprenditori Raffaele Antonucci, Francesco Cerreto, Domenico Natale, Giuseppe Cerullo e Gianni Andrea Migione, oltre a funzionari e dipendenti comunali come Michele Amato (Caserta), Brigida Napoleone, Francesco Zoleo, Giovanni Mastroianni, il consigliere ed ex vicesindaco Antonio Megaro e l’ex assessore Gaetano Mastroianni (San Nicola la Strada).
Secondo l’accusa, il gruppo avrebbe orchestrato un “cartello” per controllare gli appalti del verde pubblico, con gare truccate che favorivano sempre le stesse imprese colluse.
Imprenditori avevano costituito un cartello con la complicità di funzionari corrotti
Le indagini hanno rivelato che una sola ditta presentava offerte competitive, mentre le altre proponevano, di proposito, offerte meno vantaggiose, garantendo così una rotazione nell’aggiudicazione degli appalti, per un valore complessivo di circa mezzo milione di euro tra il 2019 e settembre 2020.In cambio, i funzionari pubblici avrebbero ricevuto favori, come il sostegno elettorale per l’ex assessore Mastroianni o, nel caso di Franco Biondi, la bonifica da eventuali microspie tramite una ditta vincitrice di un appalto per la rilevazione di campi elettromagnetici.
L’inchiesta si inserisce in un più ampio contesto di illegalità che ha portato, nell’aprile 2025, allo scioglimento del Comune di Caserta per infiltrazioni camorristiche, deciso dal Viminale. Gli imputati, alcuni dei quali già ai domiciliari nell’ottobre scorso e poi liberati, dovranno ora affrontare il processo per rispondere delle gravi accuse mosse dalla Procura.
Articolo pubblicato il giorno 9 Luglio 2025 - 13:31
L’articolo spiega bene la situazion di corruzione che sembra essere molto diffusa. È importante che giustizia sia fatta e che chi è colpevole venga punito. Spero che il processo sia trasparente e giusto per tutti.