Roma– I test del DNA hanno confermato il legame di parentela tra la donna e la bambina di pochi mesi i cui corpi sono stati ritrovati sabato a Villa Pamphili, uno dei principali parchi di Roma.
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La notizia rafforza l’ipotesi che le due morti siano collegate in un macabro duplice omicidio. I corpi, tuttavia, non sono ancora stati identificati, e restano ignoti sia l’identità dell’assassino che il movente.
Una prima autopsia ha suggerito che la bambina, che si stima avesse circa sei mesi, possa essere stata strangolata. Ulteriori accertamenti sono in corso per confermare questa ipotesi e definire le cause esatte del decesso. Nel frattempo, la Procura indaga per duplice omicidio aggravato, evidenziando la gravità del crimine.
Per aiutare nell’identificazione della donna, stimata intorno ai 30-40 anni e presumibilmente originaria dell’Europa dell’Est, la polizia ha diffuso un appello con fotografie dei tatuaggi che aveva sul corpo. Le impronte dattiloscopiche sono state inviate anche all’estero per verifiche nelle banche dati internazionali, dopo che quelle italiane non hanno fornito risultati.
I corpi sono stati scoperti a poca distanza l’uno dall’altro sabato pomeriggio. La bambina è stata trovata per prima da due donne in una zona in discesa del parco, tra rovi e rifiuti.
Successivamente, in serata, una famiglia che giocava a pallavolo ha individuato il corpo della donna vicino ad alcuni cespugli. Il corpo della bambina presentava segni di lesioni, mentre quello della donna, coperto da un sacco nero, era in uno stato di decomposizione più avanzato.
Le testimonianze e le segnalazioni
Le indagini si stanno concentrando anche su alcune segnalazioni ritenute di particolare interesse investigativo. Una donna ha riferito di aver visto venerdì sera a Villa Pamphili un uomo con una bimba in braccio nei pressi del luogo del ritrovamento.
Questo racconto trova riscontro in quanto dichiarato anche da tre minorenni, che hanno contattato il 112 fornendo la stessa versione su un uomo che si aggirava nella Villa con in braccio un “fagotto”. Questi elementi potrebbero rivelarsi cruciali per l’identificazione della donna e della bambina e per risalire all’autore del duplice delitto..
Articolo pubblicato il giorno 10 Giugno 2025 - 15:48