Napoli – È finita la carriera criminale del “rapinatore degli studenti” nel centro di Napoli. Dopo due mesi di indagini serratissime, la Polizia di Stato ha arrestato Giuseppe Capasso, 46 anni, originario “del Buvero”, ritenuto responsabile di almeno quattro rapine aggravate ai danni di giovani vittime, minacciate con un coltello.
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L’operazione è stata condotta dagli investigatori della squadra giudiziaria del Commissariato Decumani. Gli agenti sono riusciti a assicurare alla giustizia Capasso, già noto per precedenti reati contro la persona e il patrimonio.
Il pregiudicato, raggiunto ieri mattina da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, dovrà rispondere di rapina aggravata e armi. I colpi contestati sono stati commessi il 17 e il 21 aprile scorsi, sempre in orari notturni e sempre ai danni di giovani che stavano tornando a casa. In tutti gli episodi, Capasso, sotto la minaccia di un coltello, si faceva consegnare dai ragazzi tutti i loro beni per poi dileguarsi.
Nel primo caso, la vittima è stata un giovane studente che, suo malgrado, aveva accettato un passaggio da Capasso. Una volta salito in auto, lo studente è stato costretto a consegnare il telefono. Il 21 aprile, invece, sono finite nel mirino tre ragazze e due ragazzi, rapinati in due distinti raid consumati in via del Grande Archivio, in pieno centro storico.
Le immediate e minuziose indagini condotte dal personale della squadra investigativa del Commissariato Decumani hanno permesso di dare un volto e un nome all’autore dei gravi episodi. Durante la perquisizione, i poliziotti hanno anche recuperato, nascosto all’interno dell’auto utilizzata per il primo colpo, il coltello impugnato da Capasso per minacciare le sue vittime.
Capasso, dopo il trasferimento nella casa circondariale di Poggioreale, si trova ora detenuto in attesa dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice.
Il 46enne non è nuovo a episodi simili. Già dieci anni fa, nel 2015, Capasso era finito al centro delle cronache per una rapina ai danni di giovanissimi. Le sue vittime preferite erano proprio gli studenti, in particolare i minorenni, che avvicinava e minacciava per poi fuggire con il bottino. L’ultimo colpo del 2015 era stato messo a segno il 23 marzo a Largo San Marcellino, sempre armato di coltello.
Anche in quell’occasione, le vittime lo avevano riconosciuto dalle fotosegnaletiche, portando al suo arresto in via Martiri d’Otranto, nella zona del Pendino, sempre ad opera degli agenti del Commissariato Decumani.
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