Ci sono voluti otto mesi di indagini meticolose e inseguimenti silenziosi, ma alla fine la giustizia ha bussato alla porta dei rapinatori che, lo scorso ottobre, fecero irruzione in una gioielleria a Torrette di Mercogliano con il volto nascosto da maschere di carnevale e le armi spianate. Pistola, fucile e determinazione criminale: un’azione da film interrotta solo dal coraggio di un commerciante, amico dei gioiellieri, che li costrinse ad abbandonare il bottino e a fuggire a bordo di un’auto di grossa cilindrata.
A mettere la parola fine alla fuga sono stati gli agenti della Squadra Mobile di Avellino, guidati dal vice questore Aniello Ingenito, che dopo mesi di lavoro silenzioso li hanno rintracciati in un comune della provincia di Napoli. Con loro anche una donna, complice della banda, che è stata individuata e si trova in via di identificazione.
Il provvedimento di custodia cautelare in carcere per tentata rapina aggravata è stato richiesto dal Procuratore capo di Avellino, Domenico Airoma, e firmato dal giudice per le indagini preliminari. Per i malviventi, che pensavano di averla fatta franca, si sono aperte le porte del carcere. La città può tirare un sospiro di sollievo, la risposta dello Stato è arrivata.
Articolo pubblicato il giorno 26 Giugno 2025 - 16:20