Napoli– La Procura di Napoli ha chiesto l’ergastolo per i quattro presunti killer della faida di Miano, il sanguinoso scontro tra clan che tra il 2021 e il 2024 ha insanguinato la periferia nord di Napoli.
Giovanni Scognamiglio, Salvatore Ronga, Luca Isaia e Bernardo Torino sono accusati degli omicidi di Salvatore Milano e Antonio Avolio, due vittime sacrificate nella guerra tra i gruppi Scognamiglio e Pecorelli-Catone.
Pochi giorni fa, di fronte alla prospettiva del carcere a vita, Scognamiglio, Ronga e Isaia hanno ammesso le loro responsabilità e chiesto scusa alle famiglie delle vittime. Tuttavia, nessuno ha accettato di diventare collaboratore di giustizia, lasciando irrisolti molti retroscena della faida. Torino, il quarto imputato, ha invece mantenuto il silenzio.
22 aprile 2021: Salvatore Milano, detto “Totore ‘o Milan”, viene ucciso a colpi di pistola mentre beve un caffè in un bar di Miano. Secondo l’accusa, Giovanni Scognamiglio e Fabio Pecoraro lo hanno freddato su segnalazione di un complice.
24 giugno 2021: Antonio Avolio, un giovane malavitoso non direttamente coinvolto nella faida, viene gambizzato e poi finito con un colpo alla testa mentre è in sella a uno scooter. Il bersaglio originale era un altro: Oscar Pecorelli, detto “‘o pastore”, ma i killer hanno ripiegato su Avolio, membro della sua cerchia.
L’inchiesta, avviata nel 2021, ha portato a 19 misure cautelari nel 2024, svelando una rete di violenze e vendette tra clan. Il processo a carico dei quattro imputati si avvia alla conclusione: il 13 giugno si terrà l’ultima udienza con le arringhe della difesa, mentre la sentenza di primo grado è attesa entro l’estate.
Intanto, per altri affiliati coinvolti nel maxiprocesso ma non accusati di omicidio, il rito abbreviato sta per concludersi con verdetti imminenti.
(nella foto da sinistra
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