Foto: @sscnapoli su X
NAPOLI – Antonio Conte, nel suo stile inconfondibile, parla senza freni e senza filtri. Nell’intervista a Sky Sport andata in onda nella seconda parte del “Federico Buffa Talks”, il tecnico campione d’Italia col Napoli ha messo sul tavolo tutto: mercato, difficoltà, giocatori inattesi, il dolore della sconfitta e la gioia di un gruppo forgiato con il fuoco della fatica. E soprattutto, la verità nuda e cruda dietro scelte e retroscena che hanno segnato la sua prima stagione azzurra.
«McTominay? Non pensavo arrivasse davvero. Lo conoscevo dai tempi dello United, impattava sempre quando giocava ma non era mai centrale nel progetto. Quando Manna me ne parlò, pensai fosse una delle tante cose che si dicono per tenerti tranquillo. Non avevamo neppure le coppe… Invece è arrivato, e Manna è stato bravissimo», ha detto Conte, che ha poi raccontato l’inseguimento a Lukaku: «Ha rifiutato offerte migliori, ha scelto Napoli. Non gli interessavano le coppe, voleva solo tornare con me. È un ragazzo vero, uno che ti dà tutto. Con lui serve sempre il bastone e la carota, ma in campo non si risparmia mai».
E mentre tutti aspettavano fuochi d’artificio dal mercato di gennaio, Conte ha incassato il colpo e ha stretto i denti: «È stato un mese disastroso. Kvara via, niente difensore, una rosa corta. Ma non ho dato alibi a nessuno, né ai ragazzi né a me stesso. Ho studiato tanto, ho cambiato anche tatticamente in corsa. Alla fine, abbiamo costruito un gruppo granitico, e con quello abbiamo vinto lo scudetto».
Il tecnico salentino è tornato anche sull’anno sabbatico post-Tottenham, fondamentale per resettare e studiare: «Quando sei fermo hai tempo per osservare, analizzare, capire. Ho rivisto mille partite, col mio Subbuteo lì a fianco. Mi ha aiutato a crescere ancora. È stato un anno di studio, che poi ho messo tutto in campo». E a chi lo accusa di vivere male la sconfitta, Conte risponde con la sua brutalità emotiva: «La sconfitta mi distrugge, fisicamente e mentalmente. Ma proprio lì si cresce. La vittoria può illuderti, la sconfitta ti insegna davvero cosa significa essere migliori».
Infine, la stoccata: «Mi è dispiaciuto sentire parlare del mio possibile ritorno alla Juve a campionato in corso. Avevo un contratto, un progetto, una squadra da difendere. E uno scudetto da onorare». E così, tra sincerità, orgoglio e sudore, Antonio Conte si conferma fedele a se stesso: uno che non cerca scorciatoie, che parla chiaro e che non perdona nessuno – nemmeno se stesso.
Vincenzo Scarpa, Giornalista Pubblicista per Cronache della Campania e
Studente di Scienze Politiche all’Università di Napoli Federico II.
Appassionato di qualsiasi tipo di sport, ama scrivere e parlare principalmente di calcio
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L'articolo di Conte è interessante ma ci sono molte cose da riflettere. I giocatori, come McTominay e Lukaku, hanno fatto delle scelte che non tutti capiscono. La gestione della squadra è complicata, ma lui sembra avere un piano chiaro.