Napoli - Dieci aziende sono state sottoposte nel 2025 a misure di “prevenzione collaborativa” nell’ambito dell’attività di contrasto alle infiltrazioni mafiose condotta dalla Prefettura di Napoli.
Lo rende noto l’ufficio del prefetto Michele di Bari, che ha applicato le disposizioni previste dall’articolo 94-bis del Codice Antimafia.
Si tratta di provvedimenti alternativi all’interdittiva antimafia, destinati a imprese che, pur presentando elementi di contiguità con ambienti criminali, risultano “sanabili” e coinvolte in forme di agevolazione occasionale, non strutturale.Potrebbe interessarti
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Durante l’anno di monitoraggio, le aziende – attive in settori come edilizia, commercio di materiali da costruzione, vendita di autoveicoli, produzione alimentare, ristorazione, onoranze funebri e attività ricettive – sono sottoposte a prescrizioni imposte dal prefetto e affiancate da esperti in gestione aziendale iscritti all’Albo nazionale degli amministratori giudiziari, selezionati tramite sorteggio informatizzato.
Questi professionisti hanno il compito di vigilare sull’attuazione delle misure, fornire supporto operativo e relazionare periodicamente al prefetto sull’andamento delle attività.
L’approccio, sottolinea la Prefettura, punta a prevenire le infiltrazioni e favorire la continuità produttiva delle imprese “recuperabili”, proteggendo al contempo il tessuto economico legale.






Commenti (1)
L’idea di prevenzione collaborativa è interessante ma mi chiedo se effettivamente funzioni. Le aziende con contiguità criminale possono essere recuperate, ma servirebbe una verifica piu attenta delle misure e dei risultati ottenuti.