Napoli – La vicenda del professore Stefano Addeo, il docente del liceo Medi di Cicciano finito nella bufera per un post su Facebook in cui augurava la morte alla figlia della premier Giorgia Meloni, si arricchisce di un nuovo capitolo legale.
I suoi avvocati, Francesco Di Giovanni e Chiara Missori, hanno duramente contestato la sospensione cautelare dal servizio decisa dalla Direzione scolastica della Campania, definendola “formalmente illegittima”.
Secondo i legali, il provvedimento è stato emesso “inaudita altera parte e senza la preventiva contestazione al lavoratore”, violando le procedure previste. Gli avvocati sottolineano che la misura, che comporta anche la decurtazione del 50% della retribuzione lorda mensile, è stata adottata in assenza sia di un procedimento penale che di un procedimento disciplinare formalmente notificato al docente.
“Non è stato garantito il termine minimo di 5 giorni per consentire al lavoratore di fare pervenire le proprie giustificazioni al datore di lavoro”, spiegano Di Giovanni e Missori, aggiungendo che “è pacifico in giurisprudenza il fatto che la sospensione cautelare non può in alcun modo comportare la riduzione o la soppressione dello stipendio”.
Nel frattempo, il professore Addeo ha lanciato un nuovo messaggio diretto alla premier Giorgia Meloni, pubblicato online sul sito del quotidiano Il Roma. In un videomessaggio esclusivo, Addeo ha ribadito di assumersi “la piena responsabilità morale e disciplinare” di quanto scritto, e ha rinnovato l’appello per un incontro.
“Presidente, ho sbagliato. Le chiedo perdono. Non voglio giustificarmi, ma spiegarle il mio stato d’animo. Non cerco indulgenza, ma sento il bisogno umano di essere ascoltato. Vorrei dirglielo guardandola negli occhi”, ha dichiarato il professore. Addeo ha tentato di spiegare il suo stato d’animo, affermando di essere stato scosso dalla notizia della morte di bambini a Gaza, ma ha chiarito che “quel dolore non giustifica in alcun modo le parole scritte”.
La vicenda, che ha acceso un forte dibattito pubblico, si sposta ora anche sul piano legale, con i difensori del professore pronti a dare battaglia sul fronte procedurale.
Articolo pubblicato il giorno 4 Giugno 2025 - 15:28