La partita che avrebbe dovuto decidere le sorti della Salernitana si è trasformata in uno dei momenti più neri della storia recente del club. Non per il risultato in campo, ma per quanto accaduto fuori. Il ritorno del play out di Serie B contro la Sampdoria è stato sospeso per gravi disordini sugli spalti dello stadio Arechi e la squadra granata è stata sconfitta 3-0 a tavolino, sancendo così la retrocessione in Serie C.
La decisione è arrivata poche ore dopo dal giudice sportivo Ines Pisano, che ha definito la situazione “di gravità assoluta”, infliggendo anche la sanzione di due gare interne da disputarsi a porte chiuse. Una punizione pesante ma inevitabile, vista la dinamica ricostruita nel dispositivo ufficiale, basato sui rapporti dell’arbitro e della Procura federale.
Al 18’ della ripresa, un gruppo di tifosi dalla Curva Sud ha tentato di sfondare i cancelli per entrare in campo, respinti solo dall’intervento delle forze dell’ordine. Pochi minuti dopo, anche dai Distinti si è tentato l’accesso al terreno di gioco. Petardi, fumogeni e persino seggiolini divelti hanno piovuto sul rettangolo verde da più settori dello stadio. Una scena surreale che ha costretto l’arbitro a sospendere la gara. Il tentativo di riprendere l’incontro, dopo oltre mezz’ora di stop, è fallito: la violenza sugli spalti è ripresa, rendendo inevitabile la sospensione definitiva.
Articolo pubblicato il giorno 23 Giugno 2025 - 17:17