Dopo una complessa indagine del Servizio Centrale Operativo, è stato arrestato in Algeria il latitante algerino Tadimouti Mohamed, condannato all’ergastolo per un omicidio efferato avvenuto nel 1983 a Grazzanise.
L’uomo, legato alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, è stato rintracciato e catturato la notte scorsa, grazie alla sinergia tra la Squadra Mobile della Questura di Caserta e il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP).
L’omicidio di cui Tadimouti Mohamed è accusato è quello di Vincenzo Palazzo, avvenuto nel contesto della sanguinosa contrapposizione tra i clan camorristici che all’epoca si contendevano il predominio delle attività criminali e il controllo del territorio. L’azione, particolarmente brutale, fu condotta da un commando di almeno 20 persone.
Prima dell’omicidio, una sparatoria in pieno giorno nei pressi del locale gestito dalla vittima simulò una rapina. Successivamente, Palazzo fu sequestrato e il suo corpo, carbonizzato, venne ritrovato il giorno seguente.
Dopo l’omicidio, l’algerino ha continuato a vivere e delinquere in Italia, venendo arrestato e poi espulso nel 1986. Da allora latitante, Tadimouti è stato rintracciato in Algeria e tratto in arresto in esecuzione di un ordine di arresto internazionale.
La cattura è il frutto di un’operazione congiunta che ha visto la collaborazione tra le forze dell’ordine italiane e algerine. Concluse le procedure di estradizione, l’uomo verrà consegnato alle Autorità italiane per scontare la sua condanna. L’arresto di Tadimouti Mohamed rappresenta un importante risultato nella lotta contro la criminalità organizzata e la sua capacità di radicarsi anche all’estero.
Articolo pubblicato da [authors] il giorno 4 Giugno 2025 - 14:23

Collaboratore di lunga data di Cronache della Campania
Da sempre attento osservatore della società e degli eventi.
Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni.
L’arresto di Tadimouti Mohamed è sicuramente un evento significativo per la giustizia. Tuttavia, mi chiedo come sia stato possibile che una persona con una condanna cosi grave possa vivere liberamente per tanto tempo in un altro paese senza essere trovata.