Gli studenti della regione Campania sono stati catapultati in un’avventura audiovisiva con il concorso “Terra mia”, organizzato dall’I.S.I.S. Elena di Savoia di Napoli.
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Questa iniziativa audacemente ambiziosa chiama i giovani a esplorare il legame viscerale tra i luoghi della Campania e i suoi abitanti, trasformando le aule in set cinematografici improvvisati e forse un po’ caotici.
Un omaggio controverso a un’icona locale
Partendo dal titolo di una canzone celebre, il concorso invita i ragazzi a produrre video che raccontano i loro territori, ispirati al brano di Pino Daniele, ex allievo dell’istituto Diaz, ora succursale dell’Elena di Savoia.
“Il progetto – spiega Daniela Oliviero, dirigente scolastico dell’ I.S.I.S. Elena di Savoia – è un’iniziativa di formazione e diffusione cinematografica realizzata nell’ambito del progetto “Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione” voluto dal MIM e dal Ministero della cultura. La nostra scuola è stata una delle poche a ricevere il finanziamento.
Il progetto ha un duplice scopo: conoscere la teoria e mettere in pratica le fasi di una produzione cinematografica (scrittura, produzione, montaggio) volte alla realizzazione di un cortometraggio e organizzare un concorso cinematografico”. Tra temi come educazione alla legalità, protezione ambientale, bellezze paesaggistiche e storie locali, gli studenti hanno dovuto navigare in un mare di creatività, con selezioni che hanno coinvolto visioni collettive e critiche spietate.
Sfide creative e premi che fanno discutere
I partecipanti non si sono limitati a girare video: hanno preso in mano l’organizzazione, dalla stesura del bando alla creazione di grafiche accattivanti e cataloghi di premi. La prima edizione del festival cinematografico culminerà il 14 maggio al Cinema Materdei di Napoli, con proiezioni di lavori finalisti e premiazioni per categorie come cortometraggi, documentari, videoclip e spot. Ogni scuola vincitrice si porterà a casa targhe e attestati, in un evento che promette scintille tra i partecipanti.
Conclusione con un tocco di nostalgia polemica
“Il titolo del progetto – prosegue Daniela Oliviero – è un omaggio alla figura di Pino Daniele che fu allievo della nostra sede succursale, plesso “Armando Diaz”, che si trova a via dei Tribunali, 370. Nell’istituto è presente anche un’aula a lui dedicata dove è stato realizzato un murales che lo raffigura.
Questo legame con il nero a metà è stato uno spunto da cui si è partiti per ideare e sviluppare il cortometraggio realizzato dai nostri allievi. Sono state ascoltate le canzoni di Pino Daniele, legandole ai temi del bando, sviluppando le idee creative che sono diventate film.
Il ricordo di Pino Daniele, artista conosciuto a livello mondiale, è ancora fortemente presente nel quartiere dove lavora la nostra scuola, dove il cantante viveva e trascorse la giovinezza, dove mosse i primi passi come musicista. Tra l’altro conserviamo ancora nei nostri archivi la pergamena del suo diploma di maturità, che Pino non ha mai ritirato”. Con questa miscela di cinema, cultura e un pizzico di polemica locale, il concorso sta scuotendo le basi dell’educazione regionale.
Articolo pubblicato il giorno 12 Maggio 2025 - 14:59