Pompei, i tour operator a Zuchtriegel: “Il caos biglietti danneggia turisti e operatori: servono regole chiare”

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“Parco archeologico di Pompei: prima il caos e poi le speculazioni sparando nel mucchio, senza fare chiarezza su quello che sta accadendo ed è accaduto nei mesi scorsi” è quanto sostengono tour operator, agenzie di viaggio, Ncc, e guide turistiche che hanno inviato al direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, una lettera aperta nella quale denunciano i problemi che si sono verificati con l’istituzione del biglietto uninominale e la disorganizzazione per la distribuzione dei biglietti presso le biglietterie del sito.

“Dopo l’ennesima ‘uscita’ pubblica del direttore Gabriel Zuchtriegel, con un comunicato stampa del 23 maggio scorso, abbiamo deciso di inviargli una lettera aperta per cercare di fare luce su quanto continua ad accadere dopo l’istituzione dei biglietti uninominali e il blocco dei visitatori giornalieri a ‘non più di 20mila al giorno'” scrivono i tour operator.

“La decisione del Parco archeologico presa nell’autunno del 2024 di contingentare il numero di turisti a tutela sia del sito archeologico ha portato il direttore del parco ad istituire, il 15 novembre 2024, il biglietto nominale, acquistabile solo online o presso le biglietterie del sito archeologico.

Zuchtriegel ha sostenuto che questo nuovo metodo di vendita avrebbe messo in sicurezza il Parco e fermato il cosiddetto bagarinaggio. A sei mesi dall’istituzione del nuovo metodo di accesso al Parco archeologico di Pompei è arrivato un comunicato nel quale lo stesso direttore, rilanciando la battaglia contro i cosiddetti bagarini, conferma che il fenomeno esiste ancora.

Anzi il biglietto uninominale non ha fatto altro che penalizzare i visitatori, generando non solo lunghe file alle biglietterie inadeguate per mezzi e uomini, ma ha anche permesso a pochi speculatori – in particolare i tour operator internazionali – di far lievitare il costo dei biglietti (fino a 23-24 euro) in virtù di un accesso ‘prioritario’ (skip the line) che in realtà non esiste”.

Fin dall’istituzione del biglietto uninominale alcuni Tour operator locali, profondamente preoccupati in vista della stagione lavorativa per il 2025 – pur accogliendo la novità del biglietto nominale – avevano vanamente evidenziato tutte le criticità organizzative del servizio di bigliettazione del ticket nominale e si erano offerti di cercare possibili soluzioni per non creare disagi agli operatori turistici e, soprattutto, ai visitatori. Da qual momento c’è stato un muro contro muro tra tour operator, guide turistiche, operatori del settore e la dirigenza del Parco archeologico.

“Il direttore del Parco si è trincerato dietro presunte disposizioni vincolanti sul biglietto nominale ricevute dalla Prefettura di Napoli per ragioni di sicurezza che però non sono mai state istituzionalizzate e ufficializzate”.

Il risultato delle nuove disposizioni sono state solo file lunghissime e caos che hanno avvantaggiato solo speculatori e danneggiato i visitatori.

Gli operatori del settore si chiedono, allora, “in base a quali criteri il Parco archeologico di Pompei ha stabilito la soglia dei 20mila ingressi giornalieri?” e poi aggiungono: “il Colosseo – il sito archeologico più visitato d’Italia – ogni anno ha più di 7 milioni di visitatori per un’area archeologica di circa due ettari, Pompei ha avuto un picco l’anno scorso di circa 4 milioni di visitatori per un’area archeologica di circa 44 ettari.

Quindi qual è, la relazione tra un legittimo contingentamento degli ingressi (che andrebbe motivato scientificamente) e l’introduzione del biglietto nominale?”

Alla scelta che si sta rivelando fallimentare sotto tutti i punti di vista si aggiunga la circostanza che né il Parco né la sua concessionaria (Opera Laboratori Fiorentini spa) sono adeguatamente organizzati per gestire il surplus di lavoro che comporta il biglietto nominale e questo ha portato a innumerevoli disagi per i visitatori.

Per quanto riguarda la denuncia di bagarinaggio, riproposta dal direttore del Parco in un comunicato del 23 maggio scorso, i tour operator ribadiscono che già a novembre 2024 avevano sollevato la questione che il biglietto nominale avrebbe comportato serie problematiche per i diversi tipi di operatori del settore turistico, (internazionale o locale, legato a crociere o a flussi provenienti da Napoli e Sorrento, etc.) e che non avrebbe risolto la questione del bagarinaggio, in realtà all’epoca molto circoscritto. I tour operator chiedono dunque che “il sistema d’ingresso funzioni senza disagi e che funzioni con regole certe e chiare, con o senza biglietto nominale”.

Inoltre nella lettera aperta gli operatori del settore turistico chiedono al direttore ‘di intervenire efficacemente per far sì che i turisti possano godere realmente la bellezza del nostro patrimonio archeologico.

Da sempre – aggiungono – in presenza di provvedimenti della Pubblica Amministrazione poco chiari e incerti nella loro regolamentazione mettono radice condotte truffaldine e furbe, faccia, pertanto, chiarezza prima di tutto Lei con i Suoi atti amministrativi: esibisca il provvedimento che ha istituito il biglietto nominale (e ci spieghi i criteri scientifici alla sua base), faccia un regolamento chiaro e definitivo sulla emissione dei biglietti e dei voucher, rafforzi il servizio di biglietteria con il personale e i tornelli, controlli ciò che
accade sui grandi portali internazionali e vedrà che tutto funzionerà molto meglio.

Fatto questo, non denunci più sui giornali i “bagarini” con comunicati stampa, ma andiamo insieme a denunciare presso la caserma dei Carabinieri ciò che lei esattamente sa (se realmente è a conoscenza di qualcosa di preciso), noi verremo con lei a denunciare mettendoci la faccia. In caso contrario, non rilasci più altre dichiarazioni come ha fatto il 23 maggio scorso, le quali criminalizzano solo una città e gli operatori turistici”.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 31 Maggio 2025 - 19:28

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