Ottavio Bianchi
Per vincere uno scudetto non bastano i fuoriclasse, servono testa, gambe e fame. Lo sa bene Ottavio Bianchi, l’uomo che guidò il Napoli al primo storico tricolore. E oggi, mentre la corsa al titolo si infiamma tra gli azzurri e l’Inter, l’ex tecnico predica equilibrio e concentrazione.
«Finché non si taglia il traguardo può succedere di tutto, il campionato resta apertissimo», ha dichiarato. Un avvertimento che vale per tutti, ma soprattutto per chi come il Napoli arriva a questo finale da protagonista. Bianchi sottolinea quanto, in questo momento della stagione, siano fondamentali tutti i componenti della rosa: «Non ci sono più titolari o riserve, né per Conte né per Inzaghi. Chi entra deve essere determinante, soprattutto se ha meno minuti nelle gambe».
Nel rush finale, infatti, ogni dettaglio fa la differenza. «La condizione fisica è essenziale. Basta un piccolo infortunio a un giocatore chiave e cala il rendimento dell’intero gruppo», spiega Bianchi, che richiama anche alla forza mentale: «Conta la voglia di vincere, la determinazione, la fame».
E sul pareggio contro il Genoa, che ha riavvicinato l’Inter a un solo punto, Bianchi non vede allarmi: «Non credo che il Napoli accuserà il colpo. Conte è sempre stato cauto, ha saputo gestire i momenti delicati e la squadra ha equilibrio. Il calendario? È in mano loro. Devono solo saperlo sfruttare».
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