Napoli – “Una vera e propria scena da Far West”. Così la procuratrice per i Minorenni di Napoli, Patrizia Imperato, ha definito lo scontro armato che il 24 ottobre 2024 ha portato all’uccisione del 15enne Emanuele Tufano, nel cuore del capoluogo campano.
Il ragazzo, in sella a uno dei sei scooter partiti dal rione Sanità, è stato raggiunto e ucciso dal fuoco amico durante un’aggressione armata contro un gruppo rivale nel quartiere Mercato.
“Ci troviamo di fronte a una guerriglia urbana — ha spiegato Imperato in conferenza stampa — due fazioni, quella della Sanità e quella del Mercato, si affrontano con le armi. I primi invadono un territorio ritenuto esclusivo dai secondi, che li considerano nemici da eliminare». A dimostrare la brutalità della scena, un video ripreso dalle telecamere di sorveglianza, che documenta l’intero agguato.
«Sparano senza pietà — ha aggiunto Imperato — e quando le armi entrano in gioco, la scia di sangue è inevitabile. Si può morire anche per errore, come è successo a questo ragazzo, colpito dai suoi stessi compagni”.
Un’escalation di violenza che conferma, secondo la procura minorile, l’esistenza di una dinamica criminale strutturata, in cui anche i più giovani sono coinvolti in logiche di clan e scontri di potere.
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Leggendo questo articolo sono rimasta molto colpita dalla situazion a Napoli. È triste vedere che giovani come Emanuele perdono la vita in questo modo. Spero che si possa trovare una soluzione a questo problema crescente di violenza tra bande.