Afragola– “Non tutto è prevedibile, ma possiamo intervenire sulle cause del degrado”. Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, si è espresso questa mattina durante una visita ad Afragola, dove ha incontrato la famiglia di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa il 26 maggio dal suo ex fidanzato.
Mantovano ha voluto portare personalmente la vicinanza del governo e della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai genitori della giovane vittima. “Episodi come questo non sono prevedibili in assoluto, né per decreto – ha dichiarato –. Ma possiamo creare condizioni che restringano le aree del degrado. È ciò che stiamo facendo a Caivano da quasi due anni e che stiamo cercando di replicare anche altrove”.
Un modello per contrastare il disagio giovanile
Nel corso del suo intervento, il sottosegretario ha illustrato il lavoro condotto finora nelle aree a rischio, definendo quello di Caivano un modello operativo: “Permette di intervenire con maggiore rapidità, offrendo alternative concrete alla devianza, dalle dipendenze fino alla criminalità minorile”.
Mantovano ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento delle istituzioni locali e nazionali, soprattutto sul fronte del sociale. “È un gioco di squadra – ha aggiunto – che deve coinvolgere chiunque desideri davvero che tragedie come quella di Martina non si ripetano. Ma dobbiamo avere la consapevolezza che non tutto si può prevenire”.
La visita del rappresentante del governo arriva in un momento di forte commozione per la comunità, ancora sconvolta dall’omicidio della giovane. L’attenzione resta alta anche su altri territori a rischio, dove – ha assicurato Mantovano – saranno replicati interventi strutturati per prevenire il disagio e la violenza.
Articolo pubblicato il giorno 30 Maggio 2025 - 15:15