Nella foto Francesco Flegisso
Un rapinatore seriale Fransceco Flegisso 47enne, di Marano, uno dei due banditi arrestati ieri dalla polizia mentre cercavano com un complice riuscito a fuggire, di rapinare l’ufficio postale di via Caravaggio a Napoli.
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Amato si trovava agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, (era stato condannato sempre per rapina) ma aveva ottenuto un permesso per recarsi a una presunta visita oncologica.
Invece di dirigersi in ambulatorio, ha approfittato della temporanea libertà per tentare un nuovo colpo, insieme al complice Raffaele Amato, 54 anni, anche lui di Marano. Un terzo complice è riuscito a fuggire ed è tuttora ricercato.
La rapina è avvenuta in tarda mattinata. I due malviventi, armati di pistole sceniche, sono entrati nell’ufficio postale che si trova accanto a una caffetteria e alla scuola “Nevio” di via Bramante. Immediato il panico tra clienti e dipendenti: alcuni residenti affacciati ai balconi hanno assistito alla scena, filmando le fasi dell’irruzione.
L’allarme è stato lanciato sia dai presenti sia dalla Security Room di Poste Italiane, che monitora in tempo reale gli uffici attraverso il sistema di videosorveglianza. La risposta delle forze dell’ordine è stata fulminea: in meno di cinque minuti la zona è stata circondata.
A convergere sul posto sono stati gli agenti dei commissariati San Ferdinando, San Paolo e Bagnoli, insieme alle unità dell’Ufficio Prevenzione Generale, i “Falchi” della Squadra Mobile e l’Unità Operativa di Pronto Intervento.
Indossati i giubbotti antiproiettile, i poliziotti si sono preparati a ogni eventualità, inclusa una possibile sparatoria, vista la presenza di ostaggi.
A porre fine all’incubo sono stati i poliziotti del commissariato San Ferdinando, che hanno fatto irruzione nell’ufficio postale e arrestato Amato e Flegisso senza sparare un colpo. Le immagini del blitz, riprese dai residenti, sono subito rimbalzate sui social diventando virali. Grande il sollievo dei genitori degli studenti della vicina scuola, che temevano per la sicurezza dei propri figli.
Oltre all’identificazione del terzo complice, la Procura di Napoli – sezione “Criminalità Comune” coordinata dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli – ha aperto un fascicolo per verificare la legittimità del certificato medico che ha permesso ad Amato di uscire temporaneamente di casa. Il sospetto è che possa esserci stata una complicità o una falsificazione della prescrizione.
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