Un passo indietro per l’accusa nel maxi-processo per il furto da 15 milioni di euro alla filiale Intesa San Paolo di Casale Monferrato (Alessandria), compiuto nel 2024 dalla “banda del buco”.
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Il Tribunale del Riesame di Vercelli ha accolto le tesi difensive degli avvocati Fabio Della Corte e Luigi Poziello, restituendo a due degli undici indagati oltre 160 mila euro in contanti, orologi di lusso e un telefono sequestrati durante le indagini.
Il colpo perfetto (quasi)
Il furto, eseguito da veri specialisti, aveva dell’incredibile:
Disattivati allarmi e telecamere
Accesso attraverso le fogne con uno scavo partito da un locale affittato nelle vicinanze
Caveau violato: svuotate 250 cassette di sicurezza tra gioielli, contanti e preziosi
L’errore che potrebbe costare caro
Nonostante la meticolosità, i ladri hanno commesso un imperdonabile passo falso: aver mangiato durante il colpo. La scientifica ha trovato tracce di DNA su avanzi di cibo lasciati nel caveau, ora al centro delle analisi.
Il legame con la sparatoria di Napoli
Tra gli indagati spicca Marco Scutto, presunto organizzatore, già arrestato nel 2024 per un triplice tentato omicidio ai danni di complici, tra cui Gennaro Esposito (anche lui coinvolto nel furto). La Procura indaga su un possibile collegamento tra il “colpo in trasferta” e la successiva faida interna.
La partita è appena iniziata
La Procura di Vercelli ha nominato un consulente tecnico per analizzare i dati estratti dai cellulari sequestrati, mentre il DNA potrebbe presto consegnare alla giustizia i protagonisti di un furto da film.
Articolo pubblicato il giorno 1 Maggio 2025 - 08:08
L’articolo descrive un evento molto interessante sul furto. Ma, mi domando come sia possibile che ladri cosi esperti facciano un errore così grande come mangiare. Questo potrebbe cambiare tutto nel caso.
Io penso che sia incredibile quanto siano stati furbi i ladri ma anche un po’ stupidi per non pensare a nascondere bene le prove del loro crimine. Spero che la giustizia faccia il suo corso.