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Napoli, famiglia israeliana cacciata dal ristorante: "Non vi vogliano". IL VIDEO VIRALE

Il caso alla “Taverna a Santa Chiara”: scontro tra i turisti e la titolare. È polemica sul web. Lei: "Nessun antisemitismo, siamo uno spazio solidale"
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Napoli, famiglia israeliana cacciata dal ristorante: "Non vi vogliano". IL VIDEO VIRALE


Una coppia di turisti israeliani denuncia di essere stata cacciata da un ristorante nel cuore del centro storico di Napoli "solo perché israeliani".

La vicenda è esplosa ieri e ha fatto rapidamente il giro dei social, dopo la pubblicazione di un video che mostra un'accesa discussione all’interno della “Taverna a Santa Chiara”, locale che aderisce alla campagna “Spazi liberi dall’apartheid israeliana”.

Il filmato ritrae la titolare, Nives Monda, mentre invita la famiglia a lasciare il locale tra le proteste degli altri clienti.

Secondo il racconto della coppia, la situazione è degenerata al termine del pranzo, quando, parlando con un altro tavolo, hanno detto di essere israeliani e lodato il loro Paese.

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"Lei odia gli ebrei", accusa nel video la turista Gilli Moses. La titolare replica: "Sì, sono molto orgogliosa di questo", frase che ha innescato polemiche e indignazione online.

Contattata in serata da numerosi giornalisti di testate on line, la ristoratrice ha respinto le accuse di antisemitismo: "Gli israeliani erano due. Gli altri erano francesi. Non è un ristorante, è un posto solidale", spiega. E aggiunge di essere stata lei stessa accusata di essere una “supporter dei terroristi”.

Sul suo profilo social, la proprietaria ha poi ricostruito l’episodio affermando di essersi limitata a spiegare la propria adesione alla campagna contro l’apartheid in Palestina, scatenando la reazione indignata dei due turisti, che avrebbero filmato tutto e minacciato di denunciarla.

"È stato un episodio vergognoso", ha dichiarato la turista israeliana, annunciando che sta valutando se presentare un esposto formale. «Non avremmo mai pensato di vivere un’esperienza del genere a Napoli, una città che per noi rappresentava accoglienza e libertà».

Il video, nel frattempo, ha suscitato reazioni contrastanti sui social: c’è chi accusa la ristoratrice di antisemitismo e chi, invece, difende il suo diritto di aderire a campagne politiche. Il caso rischia ora di allargarsi, diventando un fronte delicato tra libertà di espressione, accoglienza turistica e tensioni internazionali.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 4 Maggio 2025 - 06:54 - Giuseppe Del Gaudio

Commenti (1)

E’ una situazione molto complicata e difficile da gestire. I ristoranti dovrebbero essere spazi di accoglienza per tutti e non dovrebbero discriminare nessuno. Tuttavia, è importante anche rispettare le opinioni politiche di ciascuno. Non so come sia giusto comportarsi.

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