Napoli – Nella mattinata di oggi, un detenuto di origine magrebina ha tentato di evadere dal carcere di Secondigliano, riuscendo a raggiungere il tetto dell’istituto penitenziario dopo essersi arrampicato sui muri del reparto accettazione.
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L’allarme è scattato immediatamente e il tempestivo intervento degli agenti di polizia penitenziaria ha impedito la fuga, con l’uomo che è stato ricondotto in cella.
La dinamica: arrampicata sul muro e fuga verso il tetto
Secondo le prime ricostruzioni, il detenuto – le cui generalità non sono ancora state rese note – avrebbe approfittato di un momento di disattenzione durante le operazioni di accettazione per scalare il muro interno e raggiungere la copertura dell’edificio.
Da lì, avrebbe cercato una via di fuga, ma il personale addetto al servizio esterno lo ha individuato e bloccato prima che potesse mettersi in salvo.
Fonti interne suggeriscono che l’uomo si sarebbe opposto al suo trasferimento in un altro istituto, motivo che potrebbe averlo spinto al tentativo di evasione.
L’OSAPP plaude al personale: “Esempio di professionalità”
L’Organizzazione Sindacale Autonoma della Polizia Penitenziaria (OSAPP) ha espresso pieno apprezzamento per l’operato degli agenti coinvolti, sottolineando come l’episodio abbia dimostrato efficienza e prontezza nel gestire un’emergenza.
«Un plauso va a tutto il personale che ha contribuito a scongiurare una pericolosa evasione – ha dichiarato Vincenzo Palmieri, segretario regionale OSAPP Campania – Questo episodio conferma l’importanza della vigilanza costante e della preparazione degli operatori penitenziari, spesso chiamati ad affrontare situazioni ad alto rischio».
Sicurezza nelle carceri: un tema sempre attuale
L’accaduto riaccende i riflettori sulle criticità del sistema carcerario, tra sovraffollamento, tensioni tra detenuti e rischi per la sicurezza. Il carcere di Secondigliano, in particolare, è stato più volte al centro di cronache per episodi di violenza e tentativi di evasione.
Articolo pubblicato il giorno 20 Maggio 2025 - 21:03