Non sarà una semplice partita di calcio, ma un evento ad alto tasso emotivo che potrebbe costare caro a chi ha un cuore già sotto pressione. La sfida di questa sera tra Napoli e Cagliari, potenzialmente decisiva per il titolo, è stata definita “una partita al cardiopalma” dal professor Giovanni Esposito, cardiologo e direttore della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli, nonché tifoso dichiarato del Napoli.
“Saranno 90 minuti che metteranno a rischio le coronarie di tutti i napoletani, e non solo. Ci sarà fibrillazione, purché non sia quella ventricolare”, ha dichiarato con un misto di ironia e preoccupazione. Ma dietro le battute si cela un allarme reale: l’eccessiva adrenalina da stress può avere effetti devastanti su chi presenta fattori di rischio cardiovascolare.
“Le forti emozioni, come ansia e rabbia durante una partita tesa, comportano un rilascio massiccio di adrenalina”, spiega Esposito. “Nei soggetti sani non ci sono particolari pericoli, ma chi ha placche aterosclerotiche – nelle coronarie o nelle carotidi – può andare incontro a complicazioni gravi come infarto o ictus”.
I soggetti più vulnerabili? Ipertesi, diabetici, fumatori e chiunque conviva con un profilo cardiovascolare a rischio. Per loro, dice il cardiologo, la visione della partita dovrebbe essere quanto meno gestita con consapevolezza: “In teoria sarebbe meglio non guardarla, ma sappiamo tutti che è impossibile. Allora il consiglio è: lasciarsi andare, ma con misura. Chi è sano urli pure, ma chi è a rischio esulti con cautela, magari sottovoce come faceva Fantozzi”. E a chi gli chiede un pronostico o un commento finale, il medico-tifoso si limita a un sorriso e un “Non dico altro, per scaramanzia”.
Articolo pubblicato il giorno 23 Maggio 2025 - 13:42