Se n’è andato Enzo Giordano, l’uomo che vide un campione dove altri videro un errore. Aveva 71 anni ed era ricoverato da alcune settimane al Policlinico di Napoli a causa di una grave infezione alla gola che gli impediva di alimentarsi.
Si è spento con la discrezione di chi ha sempre vissuto con passione autentica, ma anche con la dignità di chi ha saputo cambiare la propria vita rincorrendo un’intuizione folle e vincente.
Era il 1995 quando Giordano, allora cambiavalute con un piccolo ufficio nella zona della Ferrovia a Napoli, vide per caso in televisione un giovane trottatore debuttare sulla pista di Bologna.
Quel cavallo si chiamava Varenne, e quel giorno sbagliò due volte.Potrebbe interessarti
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Fu la scintilla che accese una leggenda. Varenne iniziò a vincere, sempre, ovunque. Fino a diventare il più grande trottatore di tutti i tempi, re incontrastato di Agnano, trionfatore del Lotteria e dell’Amerique, simbolo di un’Italia che correva forte e credeva ancora nei sogni impossibili.
Negli ultimi giorni di vita, Giordano aveva espresso un ultimo desiderio: rivedere il suo Varenne sfilare ancora una volta sulla pista di Agnano, il prossimo 4 maggio in occasione del Gran Premio Lotteria.
La famiglia, ora, valuterà come onorare questa volontà. Accanto a lui fino all’ultimo istante la moglie Barbara, che lo ha accudito con amore, e i figli Daniele e Rebecca. I funerali si terranno domani, sabato 3 maggio, alle 15 nella Chiesa di San Pasquale a Chiaia.







Commenti (2)
Non capisco perche tanta gente si preoccupa solo dopo la morte di una persona. Era un grande ma ci sono stati anche altri trottatori che meritano attenzione, non solo Varenne e Giordano.
E’ sempre triste quando una persona come Enzo Giordano ci lascia. Ha fatto molto per il mondo delle corse e ha dimostrato che con la passione si possono raggiungere obiettivi impensabili. Nonostante i suoi errori iniziali, è riuscito a creare una leggenda.