Potrebbe ripartire da zero il processo sulla morte di Diego Armando Maradona. La decisione è attesa per oggi dal tribunale di San Isidro, in Argentina, dopo che una delle giudici del collegio è stata estromessa per aver partecipato a un documentario non autorizzato, girato in parte proprio all’interno del palazzo di giustizia. La giudice Julieta Makintach si è dimessa martedì, dopo che le immagini e i copioni della serie – realizzata a insaputa di tutte le parti – sono stati mostrati in aula.
La richiesta è chiara: un nuovo collegio di tre giudici e la ripresa del processo da capo.Potrebbe interessarti
Il processo, destinato a durare fino a luglio, mira a chiarire se la morte di Maradona – avvenuta il 25 novembre 2020 per un edema polmonare mentre era in convalescenza a casa dopo un intervento neurochirurgico – sia riconducibile a responsabilità penali. Sette operatori sanitari sono accusati di omicidio volontario, con pene previste tra gli otto e i venticinque anni di carcere.
Secondo l’accusa, il giudice ricusato non può più garantire l’imparzialità necessaria. "Un nuovo processo è necessario. A volte bisogna fare un passo indietro per farne due avanti", ha dichiarato il procuratore Patricio Ferrari. La Corte Suprema della provincia di Buenos Aires ha destituito Makintach e affidato la valutazione finale alla Commissione Disciplinare Giudiziaria. Nel frattempo, resta sospeso anche il giudizio su un’ottava infermiera, che sarà processata separatamente. Tutto si deciderà nelle prossime ore, ma una cosa è certa: la verità sulla morte del "Diez", idolo planetario del calcio, è ancora lontana dall'essere scritta.
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