Il prezzo dell’olio di cocco ha subito un’impennata sui mercati all’ingrosso, toccando il vertiginoso traguardo di 2.700 dollari a tonnellata. Le Filippine, l’Indonesia e l’India, che insieme rappresentano il 75% della produzione globale, hanno visto un calo significativo dei raccolti, e non è un caso che questa escalation di prezzi giri attorno a fenomeni climatici e nuove esigenze di mercato.
Tutto è iniziato con El Niño
Dopo aver scaldato gli animi, El Niño ha infuocato anche i raccolti di cocco, causando un clima insolitamente caldo e secco nel sud-est asiatico. E mentre l’umanità si godeva i primi caldi primaverili, le palme di cocco erano già in difficoltà. “Un albero di cocco impiega dai 12 ai 18 mesi per produrre un nuovo raccolto” e il risultato di questo ritardo si farà sentire per anni, aggravando una già delicata situazione di mercato.
Un secondo colpo
Ma non è tutto; la domanda di olio di cocco ha subito un’accelerazione a causa del boom del biodiesel e della sua crescente popolarità nel settore della bellezza, grazie anche all’influenza dei social media. Le noci di cocco vengono dirottate dal mercato alimentare a quello cosmetico, gonfiando ulteriormente i prezzi. “Ogni punto percentuale in più significa deviare circa 900 milioni di noci di cocco verso il mercato dei biocarburanti,” avverte l’analista energetico di Bloomberg. Qui la sostenibilità ha un costo che i consumatori devono pagare.
Il rapporto tra le due cose
Ogni noce di cocco usata per il biodiesel è una noce in meno per mantenere il gelato nel cono. Ma c’è di più: le aziende energetiche, forte delle sovvenzioni governative, possono assorbire i costi senza troppi problemi. Il risultato?“I marchi alimentari si trovano in una posizione svantaggiata”, mentre i consumatori affronteranno aumenti nei prezzi dei loro amati dessert estivi.
In un’estate che si preannuncia rovente, il gelato al cocco non è solo un dessert da gustare. È il sintomo di una lotta commerciale che mette a confronto il settore alimentare e quello energetico, con gli automobilisti filippini e i consumatori in generale a subire le conseguenze ad ogni cucchiaiata di freschezza.
Articolo pubblicato il giorno 23 Maggio 2025 - 17:02