Nel 2022 è iniziata una nuova era nel settore dell’aviazione civile. Dopo due anni durissimi in cui la pandemia ha costretto le compagnie a ingenti tagli dei servizi e del personale, la situazione è tornata alla normalità e passo dopo passo il numero di rotte e di voli giornalieri è tornato più o meno ai livelli del 2019.
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Questo, però, ha avuto un effetto decisamente negativo sulla qualità dei servizi. Gli aeroporti e le principali compagnie si sono trovati a dover affrontare un traffico di passeggeri enorme senza avere le forze e il personale per farlo. La conseguenza è stata un esponenziale aumento dei disservizi per chi vola sotto forma di cancellazioni e ritardi aerei. Spesso anche di molte ore.
Molti operatori e scali hanno reagito limitando i danni. Altri non ci sono riusciti e sono proprio quelli di cui parleremo nei prossimi paragrafi.
Gli aeroporti più ritardi in Europa
L’Europa è stato forse il continente più colpito da queste problematiche. È quello che emerge da un autorevole studio di Northner che ha messo in fila gli aeroporti europei che hanno accumulato più ritardi tra il 2020 e il 2025.
Il peggiore in assoluto è stato l’Aeroporto del Lussemburgo, situato a pochi chilometri dalla capitale, che ha registrato un ritardo medio sulle partenze di circa 48,8 minuti. E non hanno fatto molto meglio altri importantissimi hub continentali come Amstardam Schipol, con 22,2 minuti di ritardo medio, e Norimberga a quota 19,3 minuti.
Gli aeroporti italiani con più ritardi
Nell’analisi compaiono, purtroppo, anche alcuni dei principali scali italiani. L’aeroporto Internazionale di Napoli-Capodichino, ad esempio, ha registrato un ritardo medio di 27,5 minuti.
Numeri simili a quelli dei Torino-Caselle, struttura tra le più importanti per il traffico nazionale e internazionale. Nello scalo piemontese il ritardo medio si è attestato sui 23,3 minuti.
Non ha fatto molto meglio Milano-Malpensa, il secondo scalo più grande d’Italia dopo Roma Fiumicino. Nel capoluogo milanese, su una media di 414.538 partenze giornaliere il ritardo medio è stato di 22,6 minuti.
Cosa fare in caso di volo in ritardo e quando spetta il rimborso
Sono dunque tempi estremamente difficili, quelli che stiamo vivendo, per chi si sposta in aereo. Per fortuna le vittime dei disservizi, grazie alle tutele garantite dal Regolamento CE/261, possono avere accesso a risarcimenti e rimborsi anche molto importanti.
Come si legge nel testo della normativa e nelle guide di AirHelp, società che si occupa proprio di tutele legali per i passeggeri aerei, è possibile ottenere rimborsi per il volo in ritardo: i ritardi superiori a 3 ore, se non causati da circostanze eccezionali fuori dal controllo della compagnia, danno diritto a rimborsi che vanno dai 250 euro dei voli più corti di 1.500 km, ai 600 euro per quelli di lunghezza superiore a 3.500 km.
E non sono gli unici diritti che spettano a chi deve subire un ritardo. Se questo ammonta a 5 ore, il passeggero può rinunciare al volo e ottiene il rimborso del biglietto per la parte non effettuata del viaggio. Oltre a un volo gratuito verso l’aeroporto di partenza, se necessario.
A questo va aggiunto il diritto all’assistenza in aeroporto, che prevede cibo, bevande e accesso gratuito alle comunicazioni durante l’attesa forzata.
Chi deve affrontare il disagio del volo in ritardo, infine, e decide di accettare un trasporto alternativo proposto dalla compagnia, non deve pagare nessun sovrapprezzo se il volo è di classe superiore a quello acquistato. Al contrario ha diritto a un risarcimento se il nuovo volo è di classe inferiore.
Risarcimento che è possibile richiedere direttamente allo sportello dell’operatore presentando la carta d’imbarco e il codice di prenotazione, meglio ancora se accompagnati da testimonianze fotografiche del ritardo accumulato. Il tutto facendo attenzione a non accettare sconti e promozioni sui voli futuri che potrebbero far decadere il diritto al rimborso.
Le compagnie aeree meno puntuali al mondo
Dopo aver scoperto quali sono stati gli aeroporti meno efficienti degli ultimi anni, è arrivato il momento di concentrarsi sulle compagnie che hanno registrato il maggior numero di ritardi dei propri voli.
Per farlo ci baseremo su un recente studio firmato da Bestbrokers e basato sulle statistiche di OAG, fornitore di dati di viaggio aereo con base nel Regno Unito.
Secondo questa ricerca la compagnia meno affidabile negli ultimi anni in Europa è stata l’italiana Air Dolomiti, che ha “collezionato” il 43,56% di voli ritardati o addirittura cancellati.
Subito dietro troviamo Air Serbia e Tap mentre nella top 10 compaiono anche grandi nomi del trasporto aereo come EasyJet, WizzAir e Transavia.
Il dato complessivo del 2023 (anno dello studio) parla di un ritardo medio complessivo di tutti i voli europei di 15 minuti. Quasi due minuti in più rispetto ai 13,3 registrati nell’ultimo anno pre-pandemia. Ritardi, sostengono le compagnie, dovuti principalmente alle condizioni meteorologiche avverse e alla chiusura dello spazio aereo russo seguita al conflitto tra Russia e Ucraina.
Articolo pubblicato il giorno 27 Maggio 2025 - 09:53