La Regione Campania e più precisamente Napoli, sono ormai diventate i riferimenti centrali per l’industria videoludica italiana, grazie al forte interesse verso l’imprenditoria digitale e il mondo del gaming. Non solo emergono così nuove realtà locali che puntano a competere a livello internazionale con i migliori brand, ma sono anche stati presentati progetti e diverse iniziative per puntare sullo sviluppo tecnologico e la formazione di giovani talenti.
Contenuti
- 1. Napoli e la Campania: la prossima frontiera per lo sviluppo videoludico italiano
- 2. Uno sguardo al panorama campano dello sviluppo di videogiochi
- 1 Centri di formazione e istruzione
- 2 Sviluppatori indipendenti e startup
- 3. Dall’Italia al mondo: quando i giochi italiani diventano globali
- 4. Non solo intrattenimento: comprendere slot, RTP e il business del gaming in Italia
- 5. Cosa può imparare la Campania dalle storie di successo italiane
- 6. La strada da percorrere: la Campania può diventare un polo nazionale del gaming?
Da una città come Napoli ci si può aspettare davvero di tutto, vista la sua profonda versatilità, ma oltre ad essere patrimonio culturale e artistico, si appresta a diventare un riferimento centrale per l’innovazione tecnologica. Citiamo per esempio gli incubatori di startup e i programmi di accelerazione che supportano le nuove imprese del settore gaming, così da puntare su risorse economiche, competenze tecniche e manageriali.
A livello regionale pensiamo ai progetti di “NaStartUp” e “012 Factory” che sono solo due prove della virata verso una comunità solida e interconnessa rispetto al mondo dei creativi digital. Ma è impossibile non menzionare poi la crescita di eventi locali dedicati all’innovazione, come per esempio:
- Game jam: consiste in un evento con i partecipanti che cercano di creare un videogioco da zero;
- Hackathon: appuntamento di gruppo dove i partecipanti sono divisi in team e si sfidano a risolvere un problema o progettare qualcosa in un breve periodo di tempo.
Napoli e la Campania: la prossima frontiera per lo sviluppo videoludico italiano
Come abbiamo accennato, in regione si lavora per attirare da tempo giovani sviluppatori e investitori, partendo da un mix perfetto di creatività dell’utente e supporto governativo. Ed è qui che gli eventi come game jam ed hackathon, o addirittura i workshop di programmazione, si posizionano per dare un forte contributo alla formazione di una nuova generazione di sviluppatori di talento.
Questo nuovo vento non solo ha contribuito a rafforzare l’interesse per il gaming e la tecnologia, ma permette anche di spostare l’attenzione verso il Sud Italia e le sue risorse. Ed è per questo motivo che le istituzioni locali hanno iniziato a fare team con il settore privato per iniziare a investire su programmi di formazione e infrastrutture per il territorio. In tal modo si andrà a stimolare l’occupazione nel settore tecnologico e videoludico in modo deciso e funzionale.
Uno sguardo al panorama campano dello sviluppo di videogiochi
Dopo aver fatto questa doverosa premessa, possiamo passare all’aspetto pratico. Perché tutte le iniziative organizzate sul territorio campano permettono di far incontrare giovani sviluppatori per confrontarsi con professionisti del settore, testare le proprie abilità e creare prototipi migliorando le proprie competenze. Un vera forza per il mercato nazionale, e soprattutto globale. Ma vediamo quali sono ad oggi le soluzioni più interessanti!
Centri di formazione e istruzione
Tutto ha inizio dalla fase formativa di ogni persona, e la regione ha implementato la propria offerta sul campo dell’istruzione con nuovi corsi di formazione digitale. All’interno dell’Università Federico II di Napoli ora si possono trovare corsi in Informatica e Ingegneria del Software, ma non è tutto. Citiamo anche la presenza della Scuola Italiana di Comix, che è specializzata nell’animazione e nel design, oltre però alla Apple Developer Academy, che è una vera eccellenza di peso mondiale per app e software.
Partire da qui è importante per offrire ai consumatori una realtà educative che è mirata ad ottenere le nuove leve del gaming italiano, con attenzione particolare particolare su abilità, competenze e creatività.
Inoltre è possibile anche partecipare a corsi specializzati e workshop dedicati alla programmazione di videogiochi, che spaziano dal design alla grafica 3D e si rivolgono a studenti e professionisti del settore. Entrambi infatti potranno apprendere o migliorare le competenze necessarie per accedere al mercato globale.
Sviluppatori indipendenti e startup
Il secondo passaggio, che ovviamente segue i percorsi accademici, è legato alle realtà presenti sul territorio campano, dove si assiste alla nascita di numerose startup e sviluppatori indipendenti nel panorama videoludico italiano. Tali studi indipendenti sono ideali per offrire ai più giovani un modello semplice ma efficaci per gli sviluppatori del Sud Italia, diffondendo certe figura professionali in ogni parte d’Italia
Ovviamente la sfida principale per il territorio è quella di riuscire a ottenere dei finanziamenti e conquistare soprattutto la giusta visibilità nel mercato internazionale. Ma attualmente ci sono diverse iniziative locali attive, oltre ovviamente a quelle nazionali per cercare di colmare questo gap. E si proverà a offrire un buon supporto economico e diverse opportunità di networking per formare un ecosistema dove i talenti locali potranno non solo crescere, ma anche affermarsi.
Dall’Italia al mondo: quando i giochi italiani diventano globali
A testimoniare la forte crescita delle produzioni videoludiche italiane, è bene fare riferimento a diversi titoli che ormai hanno superato i limiti nazionali diventando un vero successo globale. Pensiamo per esempio a:
- Assetto Corsa di Kunos Simulazioni;
- Remothered di Darril Arts/Stormind Games;
- N.E.R.O. di Storm in a Teacup;
- MotoGP di Milestone.
Questi sono solo alcuni esempi di come il talento italiano possa emergere nel panorama globale, a prescindere dalla regione di riferimento. Siamo di fronte a titoli che propongono una buona qualità grafica e un gameplay immersivo, degno dell’altissimo livello dell’industria italiana del gaming, pronta a competere senza paura con i colossi internazionali.
Non dimentichiamo che questi successi sono un’ispirazione per i giovani sviluppatori campani che mirano a raggiungere una distribuzione globale, capace di far conoscere al mondo la creatività e innovazione tipiche dell’Italia.
Non solo intrattenimento: comprendere slot, RTP e il business del gaming in Italia
Da diverso tempo all’interno dell’industria del gaming in Italia non troviamo più solo i videogiochi tradizionali, ma vi è un’apertura importante verso il settore delle slot machine proposte sia come device fisici che online.
Le slot sono ad oggi l’attrazione preferita di milioni di italiani, che si mettono alla ricerca di tematiche specifiche e della lista di slot ad alto RTP (Return to Player), ovvero quel valore percentuale che ci indica quanto denaro viene restituito dalla slot al giocatore come vincita nel lungo periodo.
Oggi il mondo delle slot è l’ambiente perfetto per sviluppatori e creativi, poiché possono mettere in pratica le proprie abilità e competenze adottando un approccio più narrativo, basato su meccaniche innovative che sono ideali per arricchire l’esperienza di gioco. Ed è così che spuntano nuove opportunità per i creatori di contenuti digitali.
Cosa può imparare la Campania dalle storie di successo italiane
A questo punto la domanda sorge spontanea: viste le già citate storie di successo, che tipo di insegnamento possono apprendere le realtà campane? Sicuramente che per ottenere ottimi risultati nel settore videoludico è importante partire da un buon storytelling, visual design e un’identità culturale decisa.
In questo modo è possibile prendere ispirazione dalle realtà affermate per sfruttare un’opportunità di collaborazione che si basi soprattutto sulle competenze pratiche.
La strada da percorrere: la Campania può diventare un polo nazionale del gaming?
I progetti e le buone intenzioni ci sono eccome, soprattutto se ci si potrà affidare a validi supporti. Pensiamo per esempio a investimenti mirati, incubatori tecnologici e una maggiore visibilità partendo dalla città di Napoli, fino ad espandersi su scala regionale. In questo modo la Campania avrà sicuramente tutte le carte in regola per diventare un hub nazionale del gaming.
L’ambiente e l’ecosistema digitale che si sta man mano formando, potrebbero spingere la regione a investire attivamente verso un futuro fatto di innovazione e successo per l’industria videoludica, basata sulla creatività e l’energia dei giovani sviluppatori del territorio.
Articolo pubblicato il giorno 23 Maggio 2025 - 13:25