Cesa, un bimbo autistico sarebbe stato lasciato sporco in classe dopo i bisogni, in una scuola primaria di Cesa, in provincia di Caserta. Ma i contorni della vicenda non sono del tutto chiari. Se da un lato, infatti, la famiglia sostiene che il piccolo non sia stato assistito, dall’altro il sindaco di Cesa, che si è confrontato con l’operatore che ha sempre seguito il bimbo, nega che ciò sia avvenuto. La denuncia è rimbalzata da un pagina social ed è stata ripresa dal Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, che ha espresso profonda indignazione per quello che definisce “l’ennesimo caso di violazione dei diritti fondamentali di un alunno con disabilità”.
Il primo cittadino del comune del Casertano, Enzo Guida, ha subito avviato accertamenti per verificare l’accaduto, premettendo che “l’assistenza in questione è di competenza della scuola, ma ciò nonostante al fine di rafforzare questo servizio, abbiamo, attraverso gli operatori del programma Gol, messo a disposizione dell’Istituto altre persone per questa finalità”. “Ho avuto così modo di confrontarmi – spiega – con il dirigente scolastico Pietro Corvino e con l’operatore che è addetto all’assistenza di bambini.
Quest’ultimo mi ha riferito che con una certa periodicità e costanza assiste gli alunni. Alle 12.30, quando il bambino è stato prelevato dalla zia, è stato verificato che vi era la necessità di pulirlo. L’operatore si è offerto, immediatamente, di farlo ma la zia ha asserito che lo avrebbe fatto lei dopo, in quanto, vi era fretta di lasciare la scuola per altre esigenze”. “Il giorno dopo però i familiari del bambino – aggiunge Guida – si sono recati a scuola per lamentarsi del fatto che era stato lasciato, per lungo tempo, senza essere pulito.
L’operatore, in presenza del dirigente scolastico, della segreteria, dei docenti, ha ribadito che il controllo era avvenuto poco prima delle 12.30 e non era stata ravvisata la necessità di pulirlo. Esigenza, invece, che è stata, poi, ravvisata alla 12.30 al momento dell’uscita. Si ribadisce che i familiari non hanno voluto che fosse l’operatore a pulire il bambino, per la premura di andare via. Conoscendo il modo di operare di questo operatore, la cura, l’impegno nello svolgere queste mansioni, non ho motivo di dubitare della sua versione dei fatti” conclude il sindaco.
Il coordinamento nazionale è intervenuto dopo aver visto la notizia su alcuni siti online, affermando che si tratta episodio non isolato, e ne ha elencato alcuni, come quello avvenuto a Montalto Uffugo (Cosenza), dove un bambino autistico di 10 anni è stato lasciato sporco in classe dopo un incidente, e alla madre è stato impedito di pulirlo all’interno della scuola, o ad Avellino, dove una bambina di 3 anni è stata lasciata sporca e anche in questo caso alla madre è stato negato di poterla cambiarla a scuola.
E ancora a Lecce, dove una bambina con disabilità è stata lasciata da sola in bagno per 40 minuti, in attesa dell’arrivo della madre, a causa dell’assenza di personale autorizzato ad assisterla, o a Cagliari, dove uno studente di 19 anni in sedia a rotelle non ha potuto andare in bagno per l’assenza del collaboratore scolastico formato; la madre è stata chiamata per assisterlo, e i compagni hanno protestato per la situazione. Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani chiede l’adozione di misure immediate per garantire la presenza di personale formato e adeguato in tutte le scuole, al fine di assistere gli alunni con disabilità nei loro bisogni primari.
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