Capri– A quasi due anni dal ritrovamento del corpo di Luca Canfora, il celebre costumista del film “Parthenope” di Paolo Sorrentino, la Procura di Napoli torna sull’isola azzurra per un nuovo sopralluogo. +L’obiettivo: fare luce sulle circostanze della morte, classificata come suicidio nel settembre 2023 ma sempre ritenuta “inverosimile” dalla famiglia.
I punti oscuri del caso
Il corpo di Canfora, 54 anni, fu scoperto il 1° settembre 2023 da un canoista sotto la scogliera dei Giardini di Augusto, lo stesso luogo dove, poche ore prima, era stata girata una scena di suicidio per il film di Sorrentino. Elementi che hanno alimentato dubbi:
La posizione del corpo: secondo i familiari, incompatibile con una caduta da 100 metri.
Tempistiche sospette: scomparso dopo le riprese, ritrovato meno di 24 ore dopo.
Assenza di testimoni: nessuno ha visto l’ipotetico gesto estremo.
Le indagini della Procura
Dopo l’esposto della famiglia, la magistratura ha riaperto il caso, ordinando:
Riesumazione della salma (marzo 2025) per nuovi accertamenti.
Sopralluogo tecnico oggi con periti e Squadra Mobile per rilievi e misurazioni.
“Vogliamo verità”, ha ripetuto il fratello di Canfora, convinto che la versione del suicidio sia una copertura. Intanto, Sorrentino (non coinvolto nelle indagini) non ha mai commentato pubblicamente il caso.
Il retroscena cinematografico
La coincidenza tra la scena del film e la morte reale resta l’elemento più inquietante. Canfora, stimato professionista (lavorò anche per “Il giovane favoloso”), era reduce da un periodo difficile, ma – insistono i parenti – non aveva segnali di depressione
Articolo pubblicato il giorno 22 Maggio 2025 - 15:51