Roma – “Non voglio contare i morti. Per evitarlo serve responsabilità”. Poche ore dopo l’ennesima scossa di terremoto che ha seminato paura nei Campi Flegrei, spingendo la popolazione in strada e portando all’evacuazione di scuole e università, il capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano lancia un appello accorato ai cittadini di un territorio “con cui bisogna imparare a convivere”.
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In un’intervista rilasciata a “La Stampa”, Ciciliano esorta: “I cittadini aprano le loro case, anche quelle abusive, per farle controllare”.
Il commissario ha sottolineato come la situazione attuale sia “sostanzialmente identica a qualche settimana fa, quando le scosse erano più frequenti”. Pur riconoscendo che l’ultimo evento sismico ha causato danni minimi (“qualche rudere crollato e smottamenti lontano dai centri abitati”), Ciciliano ha ammonito: “Il punto è che ogni scossa ci ricorda che viviamo in una zona vulnerabile”.
Ciciliano ha elogiato l’efficienza del sistema di risposta alle emergenze, rodato da eventi precedenti come quello del 13 marzo, con la rapida riattivazione delle aree di attesa e di accoglienza a Napoli (ex base NATO), Pozzuoli e Bacoli. Ha inoltre chiarito che per il bradisismo “non è prevista l’evacuazione dell’area, quella è solo relativa al rischio vulcanico”.
Tuttavia, l’evacuazione di scuole e la sospensione temporanea della circolazione ferroviaria nella giornata di ieri sono state misure precauzionali importanti. “I cittadini sono al sicuro, sì, ma solo se sono in case sicure”, ha precisato Ciciliano, sottolineando come la chiusura delle scuole a Pozzuoli sia arrivata quando gli edifici erano già vuoti, dimostrando una crescente consapevolezza e reattività della comunità. Le scuole rimarranno chiuse anche oggi per ulteriori controlli.
In corso le verifiche alle infrastrutture
Riguardo alle infrastrutture, Ciciliano ha spiegato che, come da prassi per scosse di magnitudo 4 e superiori, sono in corso verifiche. Il traffico ferroviario, inclusa l’alta velocità, ha subito rallentamenti, ma la situazione sta tornando alla normalità.
Tornando alle sue controverse dichiarazioni di qualche settimana fa (“Con una magnitudo 5 si contano i morti”), Ciciliano ha voluto precisare la natura logaritmica della scala Richter, evidenziando come una magnitudo 5 sia significativamente più potente e intensa di una 4.4 o una 4.
Ha ribadito l’importanza di una comunicazione trasparente e veritiera da parte dei tecnici, anche se scomoda, distinguendo il ruolo dei sindaci, chiamati a tenere unite le comunità, dal suo compito di fornire un quadro tecnico preciso.
Ciciliano ha poi affrontato la questione della vulnerabilità degli edifici, spiegando come le valutazioni post-sisma per gli sgomberi siano diverse dagli studi di vulnerabilità preventiva, avviati dopo la scossa del maggio 2024 nelle aree di maggiore deformazione del suolo. Ha ricordato che i cittadini possono richiedere valutazioni approfondite grazie a un fondo governativo di 100 milioni in cinque anni e che sono disponibili ulteriori 35 milioni per le riparazioni.
Un punto cruciale sollevato da Ciciliano riguarda i controlli sugli edifici abusivi: “Sì. Anche chi vive in una casa abusiva può farla verificare, ma non potrà accedere ai fondi pubblici. La natura non fa distinzioni tra chi ha costruito bene o male. Possiamo solo prevenire”, ha concluso, sottolineando l’urgenza di una presa di coscienza collettiva sulla necessità di controlli e messa in sicurezza degli edifici per evitare future tragedie.
Articolo pubblicato il giorno 14 Maggio 2025 - 10:19